Dal mare riemergono i resti di un antico molo nel Salento: è lo scalo portuale di Lupiae

Continua a riemergere dal mare la storia sommersa del Salento. Recenti ricerche archeologiche condotte dal dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento hanno riportato in luce un antico molo lungo il tratto di costa tra San Cataldo e Le Cesine: un ritrovamento che restituisce un disegno nuovo dell’antico scalo portuale di Lupiae.

La scoperta è avvenuta durante le ultime campagne di ricognizione condotte sia su terra che sott’acqua, con l’uso di varie metodologie e tecnologie, tra cui droni, georadar e fotogrammetria, dirette da Rita Auriemma, docente a UniSalento di Archeologia subacquea.

I resti lasciano ipotizzare che al margine dell’area umida dell’oasi naturale gestita dal Wwf, in località “Posto San Giovanni”, sorgesse un porto che aveva una sua importanza tra la fine dell’età repubblicana e la prima età imperiale. E che solo successivamente sia stato costruito, più a nord, a San Cataldo il porto di Adriano.

L’Adriatico conserva nei suoi fondali tesori ancora da scoprire, testimoni dell’ingegno di popoli che un tempo pianificavano le loro città con fortificazioni, monumenti, porti e strade. Costruzioni che sembrano cancellate dai secoli ma le cui tracce sono ancora conservate tra sabbia e acqua salata.

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