Caporalato: chiuse tre aziende salentine per la presenza di 8 lavoratori in nero, ma sono 35 su 43 ispezionate a presentare irregolarità. Nuovo round, a Lecce, della task force per la lotta al caporalato e allo sfruttamento: l’81 per cento delle aziende ispezionate non era in regola. L’attività di vigilanza straordinaria, svolta nell’arco di 2 settimane (dal 20 giugno al 3 luglio 2022) ha riscontrato la presenza di ben 35 aziende non a norma con la vigente normativa in materia di rapporti di lavoro e legislazione sociale. I siti ispezionati hanno riguardato prevalentemente “colture a pieno campo”, tra cui campi di piantagione di angurie, lavorazioni di sfrondatura di vigneti, raccolta di vari ortaggi, nonché aziende zootecniche e agrituristiche.
Nel corso degli accertamenti sono state controllate le posizioni lavorative di 176 lavoratori, di cui 56 provenienti da Paesi extra-UE, riscontrando, in particolare, violazioni in materia di orario di lavoro e di sicurezza nei luoghi di lavoro riferite a 70 lavoratori. E non solo. Nel corso dei controlli è stata riscontrata la presenza irregolare di un lavoratore albanese che ha innescato le procedure previste per i casi di soggiorno non autorizzato. Gli ispettori hanno emesso le sanzioni relative alle diverse irregolarità riscontrate, con in più provvedimenti più pesanti a carico di tre aziende a cui è stata applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale per la presenza accertata di 8 lavoratori in nero.
L’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Lecce ha coordinato, nell’ambito del progetto multi-agenzia SU.PR.EME, una task force composta da personale proveniente dagli Ispettorati di Brindisi e Cosenza, da mediatori culturali dell’OIM, dai carabinieri del NIL di Lecce, dai carabinieri del Comando provinciale di Lecce e dai tecnici della prevenzione dello Spesal di Lecce (Area Nord e Area Sud).
La “tagliola” era scattata già nella scorsa primavera, sempre per iniziativa della task force, che dopo un lavoro ispettivo di due settimane, su buona parte del territorio della provincia leccese ha rilevato irregolarità in 31 aziende agricole. In particolare si trattava di campi di piantagione di angurie, terreni sui quali insistevano lavorazioni di potatura secca, aziende zootecniche delle quali 23 non sono risultate in regola con la vigente normativa in materia di rapporti di lavoro e legislazione sociale.
Nel corso degli accertamenti sono state controllate le posizioni lavorative di 106 lavoratori, 23 dei quali provenienti da Paesi extra UE, e in 67 casi sono state riscontra te violazioni in materia di orario di lavoro e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Cinque i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale adottati nei confronti di altrettante aziende per la presenza accertata di 10 lavoratori in nero. Inoltre, sono stati individuati 6 lavoratori vittime di sfruttamento lavorativo 5 provenienti da Paesi extra UE e un italiano. Per quest’ultima grave violazione è scattata una denuncia all’autorità giudiziaria.
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Di Serena Nuzzaco24 Novembre 2024