«Se non lo vedete ve lo leggo io: ‘Twiga, tutti assolti in Appello. Revocata la confisca del lido‘» esordisce così Flavio Briatore che, in un video sulla propria pagina Instagram, commenta la notizia dei quotidiani sull lido di Otranto, legato al brand ideato proprio dall’imprenditore piemontese, e sui danni economici che gli investitori hanno subito, oltre alla trafila giudiziaria.
«Vi ricordate 8 anni fa che ci hanno bloccato i lavori a Otranto e hanno accusato di qualunque cosa gli investitori del Twiga e noi siamo stati costretti a revocare il brand?» Briatore fa riferimento al processo, chiusosi in appello qualche ora fa che ha sentenziato l’assoluzione di tutti gli imputati per i presunti illeciti commessi nella realizzazione del Twiga Beach Club, il lido destinato ai vip e mai realizzato per l’intervento della magistratura nel 2017.
Assolti Raffaele De Santis, imprenditore idruntino legale rappresentante della società Cerra committente dei lavori, Pierpaolo Cariddi, all’epoca dei fatti progettista dei lavori, ed Emanuele Maggiulli, ex capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Otranto.
I tre, nel processo di primo grado, erano stati condannati rispettivamente: De Santis a 3 anni e 3 mesi di reclusione; Cariddi a 3 anni e 9 mesi; e Maggiulli a 4 anni. Sentenza poi ribaltata perché il fatto non sussiste, il reato di falso ideologico è stato prescritto ed è caduta la contestazione dell’abuso d’ufficio in quanto il reato non è più previsto dalla legge.
«Sono contento per loro perché hanno passato 8 anni di inferno e abbiamo perso la possibilità di avere il Twiga a Otranto e di avere molti dipendenti al nostro servizio perché, come sapete, il [marchio, ndr] Twiga sta dando lavoro a molta gente, meno che in Puglia». L’imprenditore poi affonda la mano: «Ci hanno messo i bastoni tra le ruote e hanno fatto in modo che un imprenditore non possa investire. È un caso di malagiustizia, sti ragazzi hanno perso 1,5-2 milioni di euro per niente»