«Credo che ci siano dei confini che sarebbe meglio non valicare, il confronto è sano quando è aperto e trasparente… C’è da dire che purtroppo abitiamo un’epoca in cui è ormai tutto possibile, tutto sdoganato. Ma le idee non si fermano con messaggi anonimi, né questi fermeranno il mio/nostro impegno politico». Così Enza Miceli, segretaria del Partito democratico di Soleto, commenta la lettera anonima con minacce e offese trovata nella cassetta della posta del circolo.
Una fotografia della lettera è stata pubblicata sui canali social del circolo Pd del comune salentino: “Fiduciosi che sia figlio di un gesto poco simpatico ed irresponsabile, prendiamo atto dell’accaduto”, si legge nel post. “E a tal proposito – scrivono i dem – abbiamo in mente di avviare degli incontri basati sul dialogo coi giovani per parlare di tutto, non solo di politica”.
Solidarietà a Miceli, intanto, arriva dal segretario regionale del Pd Puglia, Domenico De Santis, che condanna «fermamente questa intimidazione che non ha alcuna giustificazione e che mina la libertà e la democrazia. La politica deve essere un servizio alla comunità, non un terreno di scontro e di violenza».
Nell’esprimere «solidarietà e vicinanza» a Miceli e a tutti i militanti del Pd di Soleto, De Santis si impegna «a lavorare affinché la politica sia sempre più un terreno di confronto e di dialogo, e non di violenza e di intimidazione».
Infine il segretario regionale del Pd si rivolge alle autorità chiedendo «di fare tutto il possibile per identificare i responsabili di questo atto vile e per assicurarli alla giustizia».
Anche la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, parla di «una vile lettera anonima. Dispiace constatare – afferma – che c’è ancora chi crede di poter di indebolire il confronto democratico con la violenza di atti intimidatori. È necessario non solo condannare questo gesto, ma anche mostrare un cordone di difesa a chi si spende nell’attività politica e quindi a supporto della propria comunità, di qualsiasi schieramento. Questo clima di offese e minacce – conclude – non può e non deve trovare terreno fertile, la politica è ben altro, è dialogo e rispetto delle idee anche se diverse dalle nostre».