SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Avvistato un pesce scorpione nelle acque di Santa Caterina, gli esperti allertano: «Non toccatelo»

Un avvistamento insolito e potenzialmente pericoloso ha messo in allerta i bagnanti delle acque di Santa Caterina. Nel corso di un'immersione per scopi scientifici, gli speleosub del Centro di Speleologia Sottomarina Apogon di Nardò hanno individuato un esemplare di pesce scorpione (Pterois miles), una specie con aculei velenosi che si mimetizza tra gli scogli. L'esemplare…
l'edicola

Un avvistamento insolito e potenzialmente pericoloso ha messo in allerta i bagnanti delle acque di Santa Caterina. Nel corso di un’immersione per scopi scientifici, gli speleosub del Centro di Speleologia Sottomarina Apogon di Nardò hanno individuato un esemplare di pesce scorpione (Pterois miles), una specie con aculei velenosi che si mimetizza tra gli scogli.

L’esemplare è stato filmato in una cavità sommersa nella zona de “Il Curvone” dal biologo marino e speleosub Michele Onorato e dal collega Damiano Zaza dell’Università di Bari. I due ricercatori hanno prontamente segnalato l’avvistamento al Comune e all’assessora all’Ambiente Giulia Puglia, lanciando un chiaro avviso ai cittadini: non toccare in nessun caso il pesce.

Il pesce scorpione, noto anche come pesce leone, è originario dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, ma a causa del surriscaldamento globale è stato avvistato sempre più spesso nel Mar Mediterraneo. Quello di Santa Caterina è il primo esemplare documentato nelle acque neretine.

Gli esperti sottolineano che, sebbene la presenza di un singolo esemplare non debba generare allarme tra i bagnanti, è fondamentale conoscerne la pericolosità. Le sue spine sono collegate a ghiandole velenifere che secernono tossine che agiscono a livello neuromuscolare. Il consiglio è perciò di mantenere le distanze e, anche se l’animale appare inerte, di non toccarlo mai.

Oltre a rappresentare un pericolo per l’uomo, il pesce scorpione è considerato una delle specie più invasive al mondo, in quanto, non avendo predatori naturali nel Mediterraneo, costituisce una minaccia per la biodiversità locale.

Il Centro Apogon ha auspicato la cattura e il trasferimento dell’esemplare presso l’Acquario del Salento a Santa Maria al Bagno, per evitare che possa riprodursi e minacciare l’ecosistema marino.

CORRELATI

Attualità, Lecce","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[457296,456979,456691],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!