Chiusa l’inchiesta sul presunto sistema illecito che avrebbe coinvolto le amministrazioni comunali di Ruffano, Maglie e Sanarica. Stamattina sono stati notificati a 25 persone gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Tra loro ci sono i sindaci dei tre Comuni, rispettivamente Antonio Cavallo, Ernesto Toma e Salvatore Sales.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Lecce e condotta dalla Guardia di finanza, ipotizza un presunto accordo tra pubblici amministratori e imprenditori per assegnare incarichi e lavori pubblici in cambio di favori, regali e appoggi politici. Secondo l’accusa, un funzionario avrebbe avuto un ruolo “determinante” nell’orientare le gare d’appalto a beneficio di soggetti “vicini” al presunto sistema.
Tra gli arrestati del 13 marzo scorso figurava Antonio Cavallo, allora sindaco di Ruffano, successivamente scarcerato dopo le dimissioni. Restano ai domiciliari Salvatore Sales, primo cittadino di Sanarica, e l’imprenditore Marco Castrignanò.
Il sindaco di Maglie, Ernesto Toma, e il suo vice Marco Sticchi, inizialmente ai domiciliari, hanno ottenuto la sostituzione della misura cautelare con l’obbligo di firma lo scorso 19 giugno, rientrando nei rispettivi ruoli istituzionali.
Coinvolto nell’indagine anche l’ingegnere Maurizio Montagna, membro delle commissioni giudicatrici, sospeso per otto mesi dai pubblici uffici.
Misure interdittive avevano colpito altre sei persone, alcune delle quali poi revocate dal Tribunale del Riesame, che tuttavia ha riconosciuto l’ipotesi di associazione per delinquere per altri soggetti inizialmente esclusi.
L’inchiesta, diretta dalla pm Maria Vallefuoco, ha delineato un presunto schema in cui la gestione degli appalti sarebbe stata finalizzata a ottenere vantaggi personali e politici. Un meccanismo che avrebbe minato la trasparenza e la legalità amministrativa, coinvolgendo figure chiave degli uffici tecnici e delle commissioni giudicatrici.
Gli indagati hanno ora venti giorni per presentare memorie difensive o richiedere di essere sentiti. Successivamente, la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio.