La Corte di Giustizia tributaria di primo grado di Lecce ha accolto il ricorso presentato da un cittadino che si è opposto al pagamento del tributo 630, con il quale si dovrebbe finanziare la manutenzione e la gestione delle opere idrauliche di difesa del territorio. Opere che, secondo i contadini, in molti casi non sono state mai effettuate.
Il Consorzio chiedeva il pagamento del tributo per l’anno 2019, ma la cartella di pagamento è stata emessa nel 2024, quando il Consorzio di bonifica Arneo era stato già soppresso. Scrive la Corte nella sentenza: «Risulta agli atti che il ruolo è stato formato nel 2024, da soggetto inesistente alla data della sua formazione, per intervenuta soppressione al 31 dicembre 2023. Né il trasferimento delle funzioni del soppresso Consorzio al nuovo Consorzio oggi costituito può incidere in alcun modo sulla vicenda, restando del tutto estraneo alla formazione del ruolo cui si ricollega l’atto impugnato in questa sede. Le spese seguono la soccombenza dei convenuti in solido».
La class action
Il comitato degli agricoltori ritiene che la sentenza possa costituire un precedente importante sul piano giurisprudenziale e chiede l’annullamento immediato di tutte le cartelle di pagamento emesse dal Consorzio per l’anno 2019, iscritte a ruolo sino ad oggi. Se la richiesta non sarà accolta, gli agricoltori minacciano una vera e propria class action per chiedere l’annullamento delle cartelle. «Il settore agricolo è fondamentale per l’economia e, in questi anni, i cambiamenti climatici hanno messo a dura prova questo comparto. In Puglia l’agricoltura produce più del 6 per cento del Pil regionale e conta più di 250mila aziende oltre ai piccoli agricoltori», spiega Giuseppe Mancarella, segretario provinciale dei Cobas Lecce, che guida la protesta degli agricoltori.
L’incontro
«In passato l’agricoltura pugliese aveva nei consorzi di bonifica il maggiore alleato contro la siccità. L’esistenza dei consorzi di bonifica Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi era fondamentale per l’agricoltura. Nel tempo questi consorzi hanno visto svilire il proprio ruolo attivo nell’agricoltura pugliese e sono stati prima commissariati e dopo accorpati nell’attuale Consorzio unico di bonifica Centro-Sud Puglia che gestisce un territorio di oltre 250mila ettari tra le province di Lecce,
Taranto e Brindisi.
Dopo la fusione di questi storici consorzi, i cittadini non hanno risolto tutte le criticità legate alla richiesta di pagamento delle cartelle esattoriali per i servizi di competenza del consorzio», sottolinea Mancarella.
Il 27 ottobre si è tenuto un incontro tra Francesco Ferraro, commissario straordinario del Consorzio unico di bonifica e i manifestanti che chiedevano la sospensione temporanea delle cartelle, come avvenuto nel 2003 per il verificarsi di calamità atmosferiche e nel 2005 in sede giudiziaria con l’annullamento per le irregolarità nei piani di classifica che qualificano ed individuano i terreni e i benefici delle opere di bonifica.









