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Agricoltura etica: nei campi di Nardò stop ai braccianti alle 12.30 se fa troppo caldo

A Nardò, a partire da lunedì 20 giugno e fino al 31 agosto, sarà vietato il lavoro nei campi su tutto il territorio comunale nella fascia oraria compresa tra le ore 12.30 e le 16. Lo stabilisce un'ordinanza firmata dal sindaco Giuseppe Mellone. La decisione «rinnova un provvedimento a tutela della salute dei braccianti agricoli…

A Nardò, a partire da lunedì 20 giugno e fino al 31 agosto, sarà vietato il lavoro nei campi su tutto il territorio comunale nella fascia oraria compresa tra le ore 12.30 e le 16.

Lo stabilisce un’ordinanza firmata dal sindaco Giuseppe Mellone. La decisione «rinnova un provvedimento a tutela della salute dei braccianti agricoli e, così come nel 2021, connesso al progetto Worklimate di Inail e Cnr, che rende disponibile le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione occupazionale al caldo. Di conseguenza, il divieto vale nei giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito e riferita a “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa”, indichi un livello di rischio alto per il territorio di Nardò».
    «Quest’anno più che mai – ha aggiunto Mellone – c’è bisogno di un provvedimento cruciale come questo a tutela della salute dei braccianti agricoli. Le temperature, significativamente più elevate rispetto alle medie consuete del periodo e con previsioni che nei prossimi giorni preannunciano picchi insostenibili, impongono uno stop dal lavoro nella fascia oraria tra le 12.30 e le 16. Il provvedimento, lo dico con orgoglio, non tutela i soli lavoratori migranti, ma tutti i lavoratori dei campi, indipendentemente dal colore della pelle. E in questi anni certamente abbiamo difeso la salute e la qualità della vita di tanti braccianti, che già in condizioni climatiche ideali fanno un lavoro durissimo. Basta con lo sfruttamento e basta con il sacrificio della salute di tante persone a favore del profitto, c’è assoluto bisogno – ha concluso il primo cittadino di Nardò – di un’agricoltura che sia più etica». 

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