La gip di Lecce Tea Verderosa, su richiesta della Procura del capoluogo salentino, ha disposto l’archiviazione per il caso relativo alla morte di Ivan Ciullo, dj salentino di 34 anni trovato impaccato a un albero di ulivo il 22 giugno del 2015 nelle campagne di Acquarica del Capo.
Si tratta della quarta archiviazione in dieci anni. La famiglia, nell’udienza camerale dello scorso 11 luglio, si era opposta e aveva chiesto di procedere con l’imputazione coatta delle due persone indagate o, in caso contrario, di proseguire le indagini. Ma la gip ha ritenuto che non ci siano elementi per arrivare alla verità e stabilire quello che sostiene la famiglia, con i propri legali e sulla scorta di perizie, ovvero che il figlio non si sia suicidato ma sia stato strangolato.
L’inchiesta era stata aperta inizialmente per istigazione al suicidio, poi a luglio del 2023 l’accusa è stata trasformata in omicidio. Le due persone indagate erano l’uomo a cui Ivan era legato da una tormentata relazione, e un collaboratore dello studio di registrazione. La famiglia ha annunciato che ricorrerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
