Un’umiliazione insopportabile

La detenzione di Ilaria Salis in Ungheria è un fattaccio che riguarda tutte e tutti noi da vicino.

Perché è inimmaginabile che al giorno d’oggi, in un consesso di nazioni come quello dell’Unione Europea, ce ne sia una di queste, l’Ungheria, ancora capace di questi atti vergognosi.

Portare in aula al guinzaglio una detenuta con manette e cavigliere d’acciaio, è una patetica esibizione di potere ed un’umiliazione insopportabile. Una cittadina europea non merita di essere trattata in questo modo, specialmente quando è imputata per reati perlopiù ideologici.

E l’Italia cosa fa? Conoscendo il valore della nostra diplomazia, siamo sicuri che all’ombra dei riflettori stia lavorando per la sua liberazione. Ha ragione Tajani, il nostro ministro degli Esteri, quando afferma che guai a far diventare la querelle un caso politico.

Certe cose si ottengono, di più e meglio, se si pratica il silenzio e si fa finta di accontentare l’avversario. Di certo, Orban resta uno spregevole dittatore.

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