Quel che resta della primavera pugliese

“Dottore, lo stiamo perdendo!”. “Presto, fategli dell’adrenalina…”. Sembrerebbe il dialogo di un medical drama alla Grey’s Anatomy ed invece è la parafrasi di quanto sta accadendo, in questi giorni, nel centrosinistra pugliese e dunque barese.

Il paziente, fin troppo “paziente”, è l’elettore medio ormai disilluso ed a ventre in giù. I suoi ideali si sono schiantati. È stato travolto da così tante delusioni e brutte notizie che giace bocconi senza respiro democratico ed anelito partecipativo.

A Bari, di due candidati, uno meglio dell’altro, adesso non ne ha più nessuno da votare. Cosicché, ironia della sorte, quelli di centrodestra ce l’hanno e lui no.

Così il tapino elettore soffre. Non può essere solo la votopoli voltata alla barese, commenta tra sé e sé. È cambiato il clima. È come se dalla primavera pugliese si fosse passati direttamente ad un’estate afosa ed estenuante. Con quelle giornate dove trionfa la pigrizia e la voglia di non fare niente. Neanche di andare a votare!

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