Diversi indizi suggeriscono quanto la campagna elettorale pugliese sia vicina. Le schermaglie tra i partiti, accomunati dal desiderio di conservare anche l’ultimo strapuntino? Certo.
La “transumanza” di consiglieri da un gruppo all’altro, nel tentativo di garantirsi lo scranno per altri cinque anni? Ovvio.
Ma l’indizio inequivocabile resta quella melma fatta di posti di lavoro (anche in enti pubblici) assegnati ai sostenitori di questo o quell’esponente politico, gli appalti su misura per le aziende “amiche” e a danno di quelle che di legalità, affidabilità e competitività hanno fatto la cifra del proprio impegno, le commissioni di gara piene manutengoli della politica corrotta.
Certi segnali non sfuggono all’occhio attento che ora si trasforma in voce potente per denunciare l’indecoroso mercimonio che precede le urne.