Non c’è niente di più brutto in un acquario che vedere i pesci piccoli atteggiarsi a pesci grossi. Li vedi che improvvisamente hanno una luce nuova degli occhi, un’ansia molesta che li spinge ad essere ciò che non saranno mai sia per mancanza di talento che di competenze.
Cominciano a guardare tutti e tutto con sufficienza. Si fanno esperti senza averne gli strumenti. Come diciamo noi: si mettono in mezzo come il prezzemolo in ogni minestra. Addirittura tentano il confronto con i pesci grossi, quelli veri, sfidandoli a singolar tenzone.
All’inizio sembrano anche riuscire nel loro intento perché, per la novità, in tanti rimangono stupiti. Ma poi, dopo un po’, i difetti vengono tutti a galla e il pesciolino rosso che si voleva fare squalo torna tristemente ad essere quel che era. Magari preso anche in giro da tutti quanti gli altri componenti dell’acquario.
Così, triste e deluso, traccheggia, boccheggia e infine non parla più. Del resto, quando mai hanno parlato i pesci. Zitti e muti.