Peccato non ci sia un Sinner al governo

Ci vorrebbe un Sinner, ovvero un campione di forza, di testa e di cuore per risolvere l’agghiacciante situazione di Acciaierie d’Italia a Taranto.

È di ieri l’ennesima protesta degli operai. Ma la peste della crisi ha ormai contagiato l’intero territorio.

C’è bisogno di certezze e di soldi anche per le tante aziende esterne non ancora pagate per le commissioni rese. Fanno parte del cosiddetto indotto e soffrono ancora di più perché, pur con meno dipendenti, non hanno le stesse facilitazioni al credito come il colosso malato. Eppure anche loro hanno operai con tutto il diritto di ricevere uno stipendio a fine mese per mantenere le famiglie.

Qui si travalica il contesto politico ed industriale. Qui si tratta di garantire il futuro a decine di migliaia di persone che non hanno più alcuna prospettiva se non quella di protestare davanti ai cancelli.

Peccato non ci sia un Sinner al governo per vincere questa ennesima sfida con la forza, la testa ed il cuore.

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