Nessuno tocchi Caino ma ci sia giustizia per Abele

Con un volo militare è stato estradato ed è tornato in Italia Filippo Turetta, il femmincida di Giulia Cecchettin. È in isolamento controllato a vista per evitare che faccia qualche sciocchezza. La prima cosa che ha chiesto è di vedere i genitori.

Ma quanti anni di carcere rischia il ragazzo? Ebbene, se avesse ucciso Giulia in piena relazione sentimentale, sicuramente l’ergastolo. Ma, visto che l’ha fatta fuori proprio a causa del fatto che la ragazza lo avesse lasciato, e non essendoci più l’aggravante di cui sopra, egli potrebbe chiedere il rito abbreviato passando, come per magia, dall’ergastolo ai sedici/vent’anni di reclusione.

Ma non è finita qui. Perché in fase di esecuzione della pena c’è una sorta di sconto quasi automatico che riduce il vincolo di un quarto, ovvero ogni quattro anni se ne risparmia uno di galera. Per cui è facile pronosticare una condanna finale di circa dodici anni.

Nessuno tocchi Caino, per carità, ma siamo sicuri che Abele meriti questo? Ciao, Giulia.

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