Chi decide chi è colpevole e chi innocente? In uno stato di diritto una sola istituzione: la Giustizia. Con tre gradi di giudizio, resta la maniera migliore per punire o assolvere gli imputati. Dunque, fiato alle trombe, ma facciamo di tutto per far tacere i tromboni che in questi ultimi giorni ci hanno fatto diventare mafiosi, sporchi e corrotti. Bisogna ritrovare la forza di essere garantisti e la pazienza di aspettare le sentenze. Fino alla fine. Ma, soprattutto, bisogna conoscere i fatti, e non procedere solo per “sentito dire”. Un presidente (rosso) della regione Basilicata assolto dopo sei anni dall’accusa di aver truccato appalti in sanità. Un altro presidente (nero) della Regione Lazio assolto dopo vent’anni dall’accusa di danno erariale. Eppure, all’epoca dei fatti, furono trattati come carne da macello. Massacrati da giudizi affilati come mannaie omicide. Assediati da telecamere sotto casa. Meno sangue e più cervello. Questo ci vorrebbe in giorni di bufera come questi.
Zippetto