Torna il generale Vannacci, il difensore dell’Urbe, l’autore del libercolo nel quale scriveva senza freni su gay, femministe, ambientalisti, migranti e tanto altro.
Torna a galla per essere stato nominato Capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri. Una mansione che sembra chissà cosa, ma che, per i più esperti, è davvero poca roba. Solo una scusa per rifare i bigliettini da visita ed appendersi alla divisa una medaglia di latta. Eppure si sono riaccese le polemiche.
Ieri, poi, lo Stato Maggiore ha aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti per le esternazioni estive. Ebbene, cosa fa Vannacci? Intonando l’inno nazionale rilascia una dichiarazione in cui si dice a disposizione? Macché.
Come un travet qualsiasi, appena ricevuta la notifica, chiede licenza per motivi familiari. E che tiene da fare a casa? Vanno i pittori? Chissà.
Ma vuoi vedere che l’eroe dei due mondi al contrario, il villoso virile, il novello Augusto non sia pure un po’ permaloso? W l’Italia!
