Il copione è sempre lo stesso: più o meno in concomitanza di una gara d’appalto da centinaia di milioni, spunta un’informativa di reato che mira a screditare Ladisa.
Sempre quel copione prevede che a firmare l’informativa sia sempre lo stesso “attore”. Commedia o tragedia? O forse inganno? O forse sopruso? Chissà.
Certo è che la “recita” di certi “commedianti”, per non parlare del lavoro dei “registi” più o meno occulti, trasforma la leale competizione tra imprese in una farsa indegna. E allora non c’è da aspettare che chi di dovere faccia calare il sipario su simili pantomime, ricacciando certi interpreti di quart’ordine nel buio dal quale provengono e facendo chiarezza su chi, come Ladisa, non ha mai pagato né mai pagherà il “biglietto” per partecipare a determinati “spettacoli”.