Educazione ai social

La povera signora forse suicidatasi per un post fasullo. Ne avrete sentito parlare. Da giorni non si guarda che il dito invece che la luna.

Il cruccio non è nel giudicare lei o coloro che l’hanno giudicata. La disamina dev’essere fatta sul mezzo usato per comunicare ed il suo uso poco responsabile da parte di tutti.

I tempi sono cambiati e rispetto a queste debolezze sociali, anzi social, sarebbe il caso di rivedere i programmi scolastici perché è da piccoli che ci si dovrebbe preparare a comunicare.

Sarà sempre importante sapere chi era Pietro Micca, ma al tempo stesso sarebbe indispensabile che le bambine e i bambini italiani apprendessero un’educazione al rispetto, alla gentilezza, e che così imparassero che comunicare non è cosa facile, specialmente quando non si ha di fronte l’interlocutore, ma lo si raggiunge attraverso canali telematici e digitali.

Non si scappa, il futuro sarà sempre più nel saper esporre e rendere “potabili” i propri pensieri e sentimenti.

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