A volte la politica è davvero strana. Poco tempo fa gli esponenti di diversi partiti si sono stracciati le vesti davanti al fantomatico conflitto di interessi di una dirigente comunale di Bari, la cui unica “colpa” era quella di avere una sorella dipendente di una società appartenente alla holding della famiglia Ladisa: un’ipotesi campata in aria, visto che quella stessa funzionaria lavora per il Comune da quattro anni mentre la sorella è stata assunta ben 17 anni fa. Nessuno di quegli stessi esponenti politici, però, si straccia le vesti davanti al macroscopisco conflitto d’interesse di cui è protagonista Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e socio di una srl che gestisce tre cliniche private. Distrazione? Svista? No: il solito doppiopesismo che non rinuncia ad accordi trasversali che di legale hanno ben poco.