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Democrazia sprecata

New York. Ressa di fotografi fuori da un tribunale in attesa di un imputato accusato di aver truffato le banche sopravvalutando le sue proprietà. I numeri, dice la giudice che si occupa di lui, sono inconfutabili. Il reato c’è. Lui arriva spavaldo. Si lascia fotografare e rilascia dichiarazioni al vetriolo contro chi si accanisce contro…

New York. Ressa di fotografi fuori da un tribunale in attesa di un imputato accusato di aver truffato le banche sopravvalutando le sue proprietà. I numeri, dice la giudice che si occupa di lui, sono inconfutabili. Il reato c’è.

Lui arriva spavaldo. Si lascia fotografare e rilascia dichiarazioni al vetriolo contro chi si accanisce contro di lui e la sua famiglia. Il solito vittimismo a cui siamo abituati anche noi in Italia. Ma come lo fa lui non lo fa nessuno.

Poi entra in aula ed inizia lo show. Di chi stiamo parlando? Dell’uomo dai capelli biondi, di Mister America: Donald Trump. Accusato di frode. Eppure, leggendo i giornali americani, questo stesso uomo è in testa ai sondaggi per la rielezione alla Casa Bianca.

Si votasse oggi, sarebbe lui il nuovo presidente degli Stati Uniti. Ma come abbiamo fatto ad arrivare fin qui? Com’è possibile che un popolo decida di essere guidato da uno così?

La democrazia bisogna meritarsela non sprecarla in questo modo. E poi: quei capelli!

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