A sinistra il caos, a destra il silenzio

Con l’arrivo di novembre a Bari le acque sono state da subito agitate. Anche ad ottobre non è che si stesse meglio, ma l’entrata del nuovo mese ha portato maggior subbuglio nel capoluogo di regione ormai in preda alla campagna pre-elettorale per lo scranno più alto del Comune.

Chi sarà il nuovo sindaco o la nuova sindaca di Bari? Le primarie sì e le primarie no. Io sto con te, tu non stai con me. E giù con i dispacci d’agenzia, le notizie esclusive, i nomi sparati apposta per bruciarli. E poi i comunicati “politici” dei partiti, gli strali della Società civile.

E chi dice che dev’essere così e chi colì; sarà un uomo… no, una donna; deve avere l’esperienza e dev’essere in continuità con quello che se va; al contrario, bisogna puntare alla discontinuità.

L’unica cosa che però hanno notato i baresi della tanto amata città vecchia, naturalmente tra una braciola e l’altra, è che tutta questa ammuina arriva solo dal centrosinistra. Campo largo e campo giusto, compreso.

E a destra invece? Neanche una lite, neanche un bisticcio: silenzio assoluto. Ma non è che hanno capito che meno si parla e meglio è?

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