Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York. Con il 51,2% dei voti, il democratico radicale ha sconfitto l’ex governatore Andrew Cuomo, fermo al 39,7%, e il repubblicano Curtis Sliwa. A 34 anni, Mamdani entra nella storia come il primo sindaco musulmano della Grande Mela, il primo di origini sud-asiatiche e africane e il più giovane in oltre un secolo. «New York, stasera hai dato un mandato per il cambiamento», ha detto nel suo discorso della vittoria, promettendo una città «più giusta e accessibile».
Nato a Kampala, in Uganda, da madre indiana – la regista Mira Nair – e padre ugandese, Mamdani è cresciuto tra Astoria e il Bronx. Prima di entrare in politica, ha lavorato come consulente immobiliare e attivista contro gli sfratti. Ex rapper con il nome d’arte “Mr. Cardamom”, ha trasformato la sua versatilità culturale e comunicativa in una forza politica, conquistando un elettorato giovane e multiculturale.
Eletto per la prima volta nel 2020 all’Assemblea dello Stato di New York, Mamdani ha basato la sua campagna su tre pilastri: congelare gli affitti, rendere gratuiti i trasporti pubblici e tassare i ricchi per finanziare servizi sociali. Endorsed da figure come Bernie Sanders, Alexandria Ocasio-Cortez, Kamala Harris e Barack Obama, ha incarnato il volto progressista di una città stanca delle disuguaglianze.
Durante la campagna, Mamdani ha parlato in diverse lingue – dall’urdu allo spagnolo – per raggiungere le varie comunità newyorkesi, difendendo al contempo la sua identità musulmana contro gli attacchi xenofobi. «Il milione di musulmani di questa città non deve più sentirsi ospite a casa propria», ha dichiarato. Ora, con l’ingresso a City Hall il 1° gennaio, Mamdani promette di guidare una New York più equa, inclusiva e capace di sognare di nuovo.










