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La Zes unica si allarga a Umbria e Marche, Foti assicura: «Nessun taglio ai fondi per il Sud»

Il Governo ha deciso di estendere i benefici della Zes unica, finora riservati alle regioni del Sud, anche a Umbria e Marche. L'obiettivo principale della scelta assunta dal Governo, ha spiegato il ministro per il Sud Tommaso Foti in un'intervista al Mattino, è parificare la situazione economica delle due regioni del Centro Italia a quella…
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Tommaso Foti (foto Mauro Scrobogna / LaPresse)

Il Governo ha deciso di estendere i benefici della Zes unica, finora riservati alle regioni del Sud, anche a Umbria e Marche. L’obiettivo principale della scelta assunta dal Governo, ha spiegato il ministro per il Sud Tommaso Foti in un’intervista al Mattino, è parificare la situazione economica delle due regioni del Centro Italia a quella dell’Abruzzo, già incluso nella Zes.

Tutte e tre sono infatti classificate dall’Unione europea come “regioni in transizione“, con un reddito pro capite compreso tra il 75% e il 100% della media europea, e sono state colpite da una situazione economica non favorevole, con le Marche in particolare che hanno subito gli effetti delle sanzioni alla Russia sul loro distretto calzaturiero.

Nessun taglio per il Mezzogiorno e nuovo assetto normativo

Per l’attuazione di questa misura, il Governo procederà con un Disegno di legge che sarà poi trasformato in Decreto. Questo atto normativo includerà l’attuale struttura della Zes unica, mantenendo la semplificazione burocratica per gli investimenti e il credito d’imposta.

Foti ha voluto rassicurare sul fatto che non ci saranno penalizzazioni per le regioni del Sud in termini di risorse, garantendo che l’intera gestione rimarrà sotto la supervisione della Struttura di missione della Zes unica.

L’ampliamento, come sottolineato, non mira a frenare i risultati già ottenuti nel Mezzogiorno, ma a estendere a nuove aree i benefici di una politica che ha dimostrato di essere efficace.

Pnrr, rimodulazione post-estiva e progetti in ritardo

Sul fronte del Pnrr, Foti ha confermato che l’attesa rimodulazione avverrà dopo la pausa estiva, quando si avrà maggiore chiarezza sulle indicazioni dell’Unione europea in merito a nuovi strumenti per obiettivi specifici, come quelli legati alla competitività delle imprese. Le risorse per questo scopo, ha precisato, sono già previste all’interno del Piano e non saranno stravolte. Inoltre, è in fase di valutazione l’ipotesi, annunciata dalla Commissione europea, di spostare i progetti del Pnrr in ritardo verso i fondi nazionali della Coesione, sebbene i tempi per una decisione non siano brevi.

Infine, il ministro ha smentito le voci sui presunti ritardi della Missione Salute, affermando che tutte le Regioni hanno assicurato il rispetto delle scadenze. Le criticità maggiori, invece, riguardano una percentuale di progetti comunali (il 6-7%) per i quali non è ancora stato registrato alcun impegno di spesa. Foti ha lanciato un appello ai Comuni a finalizzare i progetti, sottolineando l’importanza di non lasciare buchi nel Piano, che non godrà di proroghe e per il quale si è ormai arrivati all’ultimo anno utile.

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