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Zes Unica, il coordinatore Romano: «Lavoro e 28 mld di investimenti. Puglia prima»

«I numeri complessivi raccontano di una ricaduta occupazionale per le otto regioni meridionali di 35mila nuovi addetti con oltre 28 miliardi di nuovi investimenti e quindi raccontano di prospettive assolutamente eccezionali per questo territorio per il Sud in generale». Lo ha detto il coordinatore della struttura di missione Zes unica, Giosy Romano, a margine di un convegno a Barletta e intitolato “Zes unica, opportunità e sviluppo per il Mezzogiorno”.

I risultati

I risultati relativi al primo anno di attività della zona economica speciale -ha proseguito Romano – raccontano come in questo territorio, in quello della regione Puglia in particolare, ci sia un numero di autorizzazioni che è quello che la fa assurgere a prima regione delle otto ricomprese nel perimetro della Zes». Romano ha sottolineato poi «la volontà di implementare questo risultato con un’attuazione pratica che si muove anche attraverso la presenza sul territorio, la necessità di ascoltare e raccogliere le istanze e generare risultati che promanano con le istanze». Le prospettive della Zes unica, ha concluso, sono «foriere di buone cose, attese che bisogna valutare che il numero delle autorizzazioni uniche rilasciate produca un impatto sociale determinante in termini di attrazione di investimenti e di ricadute occupazionali sul territorio».

Le reazioni

«Pochi credevano alla possibilità che ci potesse essere un’area così vasta in maniera strutturale, che avesse in sé una serie di incentivi, di agevolazioni con un unico obiettivo: creare una occupazione sana e stabile con attività insalubri – ha commentato l’europarlamentare di Fratelli di Italia, Francesco Ventola – la Puglia è al centro dell’Europa insieme a tutte le regioni del Sud, grazie a questa grande opportunità che è stata voluta dall’allora ministro per il Sud, Raffaele Fitto e dal governo Meloni».

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