Un confronto a distanza conferma le costanti tensioni tra Kiev e Mosca: Zelensky invoca una difesa comune europea contro i droni russi e accusa Orban di bloccare l’Ue. Putin replica: «Nessun piano di attacco alla Nato, ma la nostra risposta alla militarizzazione sarà dura».
L’allarme di Zelensky
Il presidente ucraino, al termine del vertice della Comunità politica europea a Copenaghen, ha lanciato un nuovo allarme: «I droni russi si sono spinti troppo oltre. Gli incidenti con Mosca hanno superato ogni limite». Zelensky ha sottolineato la necessità di una difesa comune, evocando una «risposta dei droni ai droni. Ogni Paese europeo deve essere in grado di disattivare queste minacce – ha spiegato –. I nostri militari con esperienza sono in Danimarca per condividere competenze e costruire una strategia comune».
Zelensky ha poi puntato il dito contro l’Ungheria, accusando Viktor Orbán di bloccare il percorso di adesione di Kiev all’Unione Europea «solo per motivi elettorali. Non è intelligente – ha detto – fermare una nazione di 40 milioni di persone che condivide i valori europei».
Dal forum del Club Valdai, Putin ha replicato parlando di «retorica anti-russa»
«È impossibile credere che la Russia voglia attaccare la Nato, è una sciocchezza – ha dichiarato –. Ma la nostra risposta alla militarizzazione dell’Europa sarà convincente. Se qualcuno vuole testare le nostre difese, lo faccia pure. La nostra storia dimostra che la debolezza è inaccettabile». Il leader del Cremlino ha infine ricordato Donald Trump, sostenendo che «con lui al potere, questa guerra si sarebbe potuta evitare».