Nel Teatro Massimo di Palermo si è concluso l’anno di “Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025”, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha dedicato parole forti al ruolo dei volontari nella società italiana. «La prossimità è la prima rete di solidarietà che rende migliori le nostre vite», ha affermato il Capo dello Stato, sottolineando come il volontariato rappresenti una «leva possente» capace di dare senso alle relazioni e di rafforzare la coesione sociale.
Citati i dati Istat: quasi 5 milioni di persone, oltre il 9% della popolazione, dedicano ogni anno 84 milioni di ore al servizio degli altri. Numeri che, anche sul piano economico, costituiscono «un patrimonio impressionante basato sulla gratuità». Per Mattarella, i volontari sono «veri patrioti» che incarnano valori di fraternità e responsabilità civile, lasciando un’impronta profonda nella storia del Paese: dagli angeli del fango del 1966 ai soccorritori dei terremoti, fino alle emergenze recenti.
Il presidente ha ricordato come il volontariato non sia solo risposta alle calamità, ma presenza quotidiana nei territori, nelle periferie, nei contesti fragili, contribuendo alla tutela dell’ambiente, dei beni culturali e dei più deboli. Una forza sociale ed educativa che dà concreta attuazione ai principi costituzionali di solidarietà e partecipazione.
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha ringraziato Mattarella definendolo «fondamentale riferimento morale» per chi opera nel volontariato. La cerimonia si è conclusa con il passaggio del testimone a Modena, designata Capitale del Volontariato 2026. Il sindaco Massimo Mezzetti ha evidenziato come questo passaggio simbolico Nord-Sud confermi che il volontariato è «spina dorsale del Paese» e condizione essenziale della sua coesione.