È in corso a Bruxelles il Consiglio europeo con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I leader dei 27 Stati membri hanno approvato il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che introduce per la prima volta il divieto graduale di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) e nuove restrizioni nei settori finanziario, energetico e commerciale. Le misure colpiscono cinque banche russe, diverse entità di Paesi terzi e 117 navi della cosiddetta “flotta ombra” utilizzata per aggirare i divieti.
Sul tavolo anche il nuovo meccanismo per finanziare l’Ucraina dal 2026, con la proposta – ancora oggetto di discussione – di utilizzare “indirettamente” gli asset russi congelati nell’Ue, pari a circa 180 miliardi di euro. Belgio e altri Stati chiedono garanzie giuridiche e mutualizzazione dei rischi. Zelensky, arrivato a Bruxelles dopo una tappa in Svezia, ha sollecitato i leader europei a «mantenere le promesse sull’adesione» e a usare i beni russi per sostenere la difesa di Kiev, ringraziando per il nuovo pacchetto di sanzioni.
Durante il vertice si è discusso anche di competitività e transizione verde. La premier Giorgia Meloni ha ribadito alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen «l’urgenza di interventi sul settore auto», mentre il ministro Antonio Tajani ha chiesto di rivedere lo stop ai motori termici previsto per il 2035, tema che ha suscitato la reazione delle organizzazioni ambientaliste, contrarie a un allentamento del Green Deal.
La giornata prosegue con un approfondimento dedicato alla difesa e un dibattito sulle politiche migratorie, dopo la riunione di 13 Paesi che hanno rilanciato la cooperazione sui rimpatri. I leader, dopo pranzo, torneranno nel pomeriggio sul dossier Ucraina per definire il quadro dei finanziamenti a lungo termine.