Si è concluso questo primo vertice Nord-Sud in Lapponia settentrionale insieme ai leader di Finlandia, Svezia, Grecia e Italia. Un confronto utile su sicurezza e difesa europea, oltre a sicurezza delle frontiere e immigrazione.
Al summit, nel villaggio della Lapponia finlandese, hanno partecipano Kaja Kallas, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Petteri Orpo, ministro capo della Finlandia, Ulf Kristersson, ministro di Stato della Svezia e Kyriakos Mitsotakis primo ministro della Grecia e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
Sicurezza
«La Nato è alla base della sua sicurezza». E come Paesi dell’Unione europea «dobbiamo capire che va garantito l’apporto di spesa richiesto dall’alleanza militare atlantica». Così la premier Meloni, parlando in inglese nelle dichiarazioni finali alla stampa.
«Si discute molto su cosa accadrà con Trump. Ma la nostra principale domanda deve essere non cosa l’America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi: noi dobbiamo rafforzare in ogni caso la nostra capacità di difendere la sicurezza dei cittadini e abbiamo bisogno degli strumenti per farlo», continua.
Su Trump e sull’ipotesi di innalzare al 5% del Pil il contributo dei paesi alla Nato «non dobbiamo seguire i rumors e aspetterei di capire esattamente quale sia la vera volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti».
«Ho sentito per esempio l’ultima cosa che ha detto sull’Ucraina, e cioè che ‘stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l’Ucraina’, che è all’incirca quello che io ho detto per anni. Dobbiamo fare di più, ma molto dipende dagli strumenti che riusciremo a mettere sul tavolo».
Difesa
«Vogliamo difendere i confini esterni e non permetteremo alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza. La minaccia russa dobbiamo capire che è molto più grande di quanto immaginiamo: riguarda le nostre democrazie, l’influenza sulla nostra opinione pubblica, quanto sta accadendo in Africa, la strumentalizzazione dell’immigrazione. Dobbiamo sapere che si tratta di un’idea molto ampia di sicurezza e che non riguarda solo quanto accade sul campo di guerra in Ucraina».
Priorità al tema della sicurezza delle nostre città e della competitività dell’industria europea. Secondo Giorgia Meloni sono i due principali argomenti dai quali l’agenda Ue non può fuggire.
«La sicurezza è difesa e noi dobbiamo fare di più. Sicurezza significa anche infrastrutture critiche, cybersecurity, intelligenza artificiale, materie prime e cooperazione estera in materia di immigrazione e gestione dei confini esterni dell’Unione».
Sui Paesi del sud molti pregiudizi
«La mia opinione è che sui Paesi del sud Europa vi siano stati molti pregiudizi e non possiamo seriamente affrontare le sfide che abbiamo di fronte se non campiamo il punto di vista, le difficoltà e i problemi reciproci. Troppo spesso all’interno della Ue ci siamo considerati su parti contrapposte. I partner europei devono parlare insieme ha concluso la premier».
Migranti, Meloni convoca una riunione per capire come procedere su Albania
«Ho convocato per domani una riunione sul tema dell’Albania per capire come procedere. Mi pare che la Cassazione abbia sostanzialmente dato ragione al governo italiano sul fatto che è diritto dei governi stabilire quale sia la lista dei Paesi sicuri, mentre i giudici possono entrare nel singolo caso rispetto al paese sicuro ma non disapplicare in toto la normativa interna», ha aggiunto Meloni.
In aggiornamento.
