«Faremo esplodere il Circo Massimo di gioia» aveva promesso arrivando a Roma e così è stato nel nome della musica «che è il contrario della guerra perché non c’è guerra dove c’è la musica».
È un polmone che torna a respirare, che grida all’unisono il Circo Massimo che vive dopo due anni di rinvii e di attesa, finalmente, il concerto di Vasco Rossi.
E lui, il gladiatore, scende nell’arena con il sorriso stampato sulle labbra e nel nome di Russell Crowe accolto da un boato rock che fa tremare i polsi alle rovine che circondano uno dei posti più belli al mondo.
«Siete uno spettacolo straordinario e il Circo Massimo è un posto bellissimo» urla felice Vasco ripetendo la parola d’ordine di questo tour che è “finalmente”.
La prima delle due serate sold out per un totale di 140 mila spettatori.
Vasco non si risparmia per oltre due ore e mezza concedendosi solo una piccola pausa, a partire dalla nuova “XI comandamento” e per finire come sempre “con il cuore in mano” e il pubblico oramai senza voce per l’immortale “Albachiara”.
Oramai si sa la sua splendida musica è un rito collettivo che attraversa le generazioni, dai nonni ai nipoti, dando senso e valore a quello che stasera, qui più che mai nel cuore della capitale, è la rappresentazione di una rinascita in cui tutti si spera.
Vasco Live prosegue poi il 17 giugno a Messina (Stadio San Filippo), il 22 giugno a Bari (Stadio San Nicola), il 26 giugno ad Ancona (Stadio del Conero) e chiusura il 30 giugno a Torino (Stadio Olimpico). Tutte sold out, per un totale di oltre 676.000 biglietti venduti.