Le Borse mondiali si muovono con incertezza dopo l’attacco degli Stati Uniti all’Iran e in attesa di una possibile risposta da Teheran. In Asia, le contrattazioni mostrano un quadro misto: Tokyo perde lo 0,2%, Seul -0,3% e Mumbai -0,8%, mentre avanzano Hong Kong (+0,2%), Shanghai (+0,2%) e Shenzhen (+0,3%). Anche i future di Wall Street sono in lieve calo.
In Europa l’avvio è stato negativo: Parigi -0,52%, Francoforte -0,46%, Londra -0,36%, Milano -0,8%. Tuttavia, nel corso della mattinata i mercati hanno azzerato le perdite: lo Stoxx 600 segna un +0,2%, Parigi e Francoforte si portano in lieve rialzo (+0,03% e +0,02%), mentre Milano limita il calo allo 0,49%.
A Piazza Affari pesa lo stacco cedole, che coinvolge numerosi big come Leonardo (-0,2%), Poste (-0,94%) e Terna (+0,28%). Tra i peggiori Tim (-2,33%) e Stellantis (-2,16%), affondata dai dividendi. In salita i titoli energetici: Eni (+0,45%), Saipem (+1,26%) e Shell (+0,6%). Bene anche Leonardo nella prima parte (+1,07%), poi in calo (-0,9%) per volatilità.
Il clima geopolitico sostiene le quotazioni di petrolio e gas. Ad Amsterdam, il prezzo del gas balza del 2% a 41,90 €/MWh. In aumento anche i prezzi dei carburanti alla pompa, ai massimi da aprile, secondo Staffetta Quotidiana: Q8 e Tamoil hanno ritoccato i listini di benzina e gasolio di un centesimo.
