L’uragano Melissa sta seminando terrore nei Caraibi, dove ha già provocato sette vittime – tre in Giamaica, tre ad Haiti e una nella Repubblica Dominicana – e costretto oltre 600mila persone all’evacuazione a Cuba. Secondo il National Hurricane Center (NHC), Melissa ha raggiunto la categoria 5, con venti fino a 280 km/h e una pressione centrale di 892 mb, valore che lo colloca tra i più potenti uragani mai registrati nell’Atlantico.
L’isola della Giamaica si prepara all’impatto diretto: l’approdo è previsto tra Black River e Treasure Beach, sulla costa meridionale, dove onde alte fino a quattro metri minacciano di sommergere le zone costiere. Le autorità hanno dichiarato lo stato d’emergenza, chiudendo aeroporti e scuole e attivando centinaia di rifugi. “Non avventuratevi fuori dai rifugi sicuri”, ha avvertito il NHC, segnalando rischi di inondazioni improvvise, frane e venti catastrofici.
Almeno 1,5 milioni di persone risultano a rischio sull’isola. Il ministro della Salute giamaicano, Christopher Tufton, ha confermato la “modalità emergenza” in tutti gli ospedali, mentre il governo esorta la popolazione a lasciare le zone vulnerabili.
Con piogge fino a 76 centimetri, blackout diffusi e venti distruttivi, Melissa è considerato l’uragano più severo del 2025 e uno dei più violenti della storia caraibica. Gli esperti avvertono che eventi di tale intensità stanno diventando sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico, in grado di trasformare una tempesta tropicale in un mostro capace di devastare intere nazioni.









