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Parthenope, attesa per il verdetto del gip: i vertici di Dussmann rischiano l’arresto

È attesa a breve la decisione del gip sulla richiesta di arresto avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di tre “pezzi da 90” della Dussmann, azienda tedesca tra i principali fornitori di servizi di facility management nel mercato italiano. Si tratta dell’ex institore Mauro Marchese, della funzionaria commerciale Eugenia Iemmino e del…
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È attesa a breve la decisione del gip sulla richiesta di arresto avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di tre “pezzi da 90” della Dussmann, azienda tedesca tra i principali fornitori di servizi di facility management nel mercato italiano. Si tratta dell’ex institore Mauro Marchese, della funzionaria commerciale Eugenia Iemmino e del consulente Paolo Onofrio. La vicenda è quella dell’appalto per la pulizia della sede napoletana e di quella nolana dell’università Parthenope.

L’inchiesta

I nomi di Marchese, Iemmino e Onofrio spiccano tra quelli delle 33 persone finite nel mirino dell’Antimafia napoletana che indaga su un presunto sistema volto a condizionare l’assegnazione di lavori e servizi pubblici tra Campania e Sicilia. E, tra le tante vicende oggetto di approfondimenti da parte dei magistrati, c’è proprio quella della Parthenope.

La piattaforma Consip

In un primo momento, infatti, l’ateneo napoletano vorrebbe affidare autonomamente il servizio di pulizia. In questo senso va la delibera del cda datata 27 luglio 2022. Il primo giugno del 2023, tuttavia, la Parthenope fa dietrofront e sceglie di aderire all’accordo quadro tramite la piattaforma Consip. Secondo i magistrati, dietro questo cambio di rotta ci sarebbe l’intervento di Onofrio per il tramite di Massimo Cirillo, anch’egli coinvolto nell’inchiesta.

La gara d’appalto

Ma l’aspetto più delicato riguarda l’assegnazione dell’appalto. Il 7 giugno 2023 Iemmino riferisce a Onofrio, con tono preoccupato, di aver saputo che la Parthenope avrebbe inserito nella piattaforma Consip non solo il servizio di pulizia ma anche quello di vigilanza: una scelta che avrebbe ribaltato la gara assegnandola non alla Dussmann ma a Romeo Gestioni, altro colosso del facility management completamente estraneo all’inchiesta. Il motivo è presto detto: il tariffario della Romeo Gestioni per la vigilanza è più conveniente di quello della Dussmann. «È cambiato tutto e non siamo primi», dice Iemmino a Onofrio che immediatamente si attiva. In quello stesso giorno, stando alla ricostruzione delineata da inquirenti e investigatori, il consulente della Dussmann incontra Cirillo dopodiché comunica a Iemmino e a Marchese che il servizio di vigilanza sarebbe stato eliminato. È il 9 giugno quando Onofrio dice a Iemmino che i loro complici avrebbero inserito nel calcolatore del punteggio le modifiche necessarie a far cambiare le sorti dell’assegnazione, negando l’appalto alla Romeo Gestioni e affidandolo alla Dussmann: circostanza che poi si concretizza il 29 giugno 2023.

La vacanza in Grecia

Sotto la lente dei pm, che a proposito dei manager di Dussmann parlano di «grave quadro indiziario», finisce poi Antonio Garofalo, rettore della Parthenope. Secondo gli inquirenti è lui che si attiva per far sì che l’università aderisca alla piattaforma Consip, come desiderato dai vertici di Dussmann, e per l’eliminazione del servizio di vigilanza, in modo tale da garantire l’assegnazione dell’appalto all’azienda tedesca. A questo punto inquirenti e investigatori notano una “coincidenza”. Pochi giorni dopo l’approvazione della delibera di affidamento del servizio, infatti, il rettore riceve piena ospitalità a Mykonos: una vacanza di una settimana in Grecia interamente a spese di Cirillo. «Tuttavia – scrivono i pm – non si esclude che possano esserci altre persone coinvolte nella vicenda, ma nei confronti di costoro, allo stato, non ci sono gravi indizi di colpevolezza».

L’attesa del giudizio

Non resta che attendere, dunque, la decisione del Tribunale di Napoli nei confronti degli indagati. I pm Maurizio Giordano e Vincenzo Ranieri ha chiesto gli arresti domiciliari per Iemmino, Marchese e Cirillo, la custodia cautelare in carcere per Onofrio e il divieto di dimora a Napoli per Garofalo. Ora la parola spetta al giudice per le indagini preliminari.

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