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Università, “La Sapienza” e il Politecnico di Milano eccellenze italiane ma nessuna nella top 100

L'università “La Sapienza” di Roma si conferma eccellenza nel mondo per gli studi classici, mentre il Politecnico di Milano si conferma il primo ateneo italiano nella classifica generale, conquistando il 111º posto nella classifica globale. L'edizione 2025 del report “QS World University Rankings by Subject” attesta per il quinto anno consecutivo il primato assoluto dell'università…
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L’università “La Sapienza” di Roma si conferma eccellenza nel mondo per gli studi classici, mentre il Politecnico di Milano si conferma il primo ateneo italiano nella classifica generale, conquistando il 111º posto nella classifica globale.

L’edizione 2025 del report “QS World University Rankings by Subject” attesta per il quinto anno consecutivo il primato assoluto dell’università della Capitale nelle materie classiche e studi dell’antichità con il punteggio di 99.1 e quello nazionale in due aree tematiche su 5: “arts & humanities” (arte e letteratura) e “natural sciences” (Scienze naturali), rispettivamente al 40º e 61º posto mondiale. Se si parla della vetta della classifica, la medaglia d’oro va all’università di Harvard, la più performante al mondo: si è aggiudicata il primo posto in 19 discipline.

Segue il “Mit”, Massachusetts Institute of Technology, che primeggia in 12 discipline. I risultati vedono le università statunitensi in testa in 32 discipline, quasi il doppio del concorrente internazionale più vicino, il Regno Unito, con 18 discipline.

L’Italia nel mondo

Il “Bel Paese” si colloca così al settimo posto per numero di voci in classifica e per numero di università classificate. A livello globale, sono tre le università italiane a comparire tra le prime centocinquanta. Oltre al Politecnico milanese compare “La Sapienza” al 132esimo posto e l’“Alma Mater” di Bologna al 133esimo.

Tra i Paesi dell’Ue, l’Italia occupa il secondo posto, dietro solo alla Germania. Tuttavia, le performance mostrano un peggioramento e nessuna rientra tra le prime cento al mondo. In generale la classifica comprende 56 università italiane, per un totale di 632 piazzamenti in classifica, con un aumento netto di 55 rispetto all’edizione precedente. Tra queste classifiche, ci sono 75 nuovi piazzamenti italiani. «L’Italia contribuisce in modo significativo al progresso accademico e della ricerca e la classifica sottolinea la sua competitività a livello regionale e globale. Inoltre, il Paese continua a dimostrare eccellenza accademica in diverse aree, con alcune università di spicco che godono di un riconoscimento globale» ha commentato Ben Sowter, vicepresidente senior di Qs.

La tendenza degli indicatori

Per quanto riguarda le performance, tuttavia, ci sono degli aspetti negativi: il 40% dei posti italiani in classifica è rimasto stabile (contro il 45% dello scorso anno) il 12% ha registrato un miglioramento (contro il 19%) mentre il 37% ha subito un calo (contro il 24%) con una flessione complessiva del 25% rispetto all’anno scorso (contro il -5% dell’anno passato). Inoltre, le università italiane si sono aggiudicate 98 posizioni, una in meno rispetto alla scorsa edizione, nelle cinque grandi aree di studio: arti e scienze umane, ingegneria e tecnologia, scienze della vita, scienze naturali e scienze sociali.

Tra le migliori università italiane al mondo, oltre alla Sapienza per studi classici e storia antica, si segnalano il Politecnico di Milano in arte e design e in architettura- ambiente costruito; la Bocconi per il marketing e gli studi di economia e gestione; la Scuola Normale Superiore di Pisa per gli studi classici e la storia antica, l’università Iuav di Venezia in storia dell’arte.

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