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Un “Piano Casa” nazionale nel 2027, a ogni città appena 16,5 milioni di euro

Un Piano Casa nazionale da 660 milioni di euro potrebbe arrivare solo nel 2027 e, facendo due calcoli approssimativi, suddividendo la somma per i 40 comuni che hanno condiviso il protocollo, non resterebbe che un budget di 16,5 milioni di euro ciascuno. Una somma che per l’assessore ai Controlli, alla Legalità, alla Trasparenza e all’Antimafia sociale di Bari, Nicola Grasso, non sarebbe sufficiente a far fronte all’emergenza abitativa nel capoluogo.

L’emergenza

La necessità di passare all’azione è stata ribadita all’assemblea Anci di Bologna, dove 40 assessori di altrettante città italiane hanno sottoscritto cinque proposte per un piano nazionale, nel tentativo di spingere il governo a intervenire tempestivamente.

Nonostante i problemi abitativi siano comuni a tutte le città coinvolte e richiedono un piano molto più ampio, a Bari c’è la necessità di una manovra di più ampio respiro: «C’è bisogno di nuovo patrimonio immobiliare, ma soprattutto di riqualificare quello esistente, spesso costruito negli anni sessanta e settanta» spiega. «Gli edifici pubblici e privati più vecchi mostrano problemi di stabilità e nelle ultime settimane abbiamo visto quante ordinanze di sgombero sono state emesse».

A Bari, ricorda l’assessore, il patrimonio abitativo del Comune e di Arca comprende circa 12mila alloggi. Solo per la manutenzione ordinaria, il Comune ha stanziato nel luglio dello scorso anno un milione e mezzo di euro. «Con questi numeri – continua Grasso – è evidente che i 16,5 milioni previsti dal Piano Casa non basterebbero per interventi di riqualificazione e ampliamento del patrimonio».

La tempistica

Il nodo principale resta la tempistica. I fondi, infatti, sarebbero disponibili solo dal 2027, ma l’emergenza abitativa è già attuale. «Per questo chiediamo interventi immediati – sottolinea l’assessore – la situazione richiede una chiara assunzione di responsabilità da parte del Governo. Servono grandi investimenti e lo Stato deve farsene carico», conclude.

Il Piano Casa abbozzato a Bologna, che comprenderebbe complessivamente 190mila alloggi di edilizia popolare per l’intero territorio nazionale, rappresenta un primo passo, ma secondo gli assessori firmatari occorrono interventi mirati, risorse aggiuntive e manutenzione immediata per evitare che il disagio abitativo peggiori nei prossimi due anni. L’iniziativa di Bologna segna una presa di posizione corale dei Comuni, un segnale chiaro al Governo: le città e Bari non possono aspettare il 2027 per rispondere al bisogno sempre crescente di case dignitose per i cittadini in difficoltà.

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