Un’inversione di tendenza che sorprende: oggi, in Italia, un chilo di vongole costa di più di un chilo di ostriche. A denunciare questa situazione è Armando Tandoi, presidente di Oyster Oasis, che sottolinea come anche pesce bianco e crostacei abbiano prezzi ben superiori rispetto a quelli dei molluschi più blasonati.
Tandoi, che ha lanciato un allarme sulla proposta di tagliare l’IVA sulle ostriche, sottolinea come l’Italia sia fortemente dipendente dalle importazioni francesi di ostriche, dove l’IVA è già al 5,5%. Al contrario, la produzione nazionale, seppur in crescita, è ancora limitata.
«La sfida è spostare il consumo verso il prodotto nazionale – afferma Tandoi -. Un adeguamento dell’IVA renderebbe le ostriche italiane più competitive e accessibili a un pubblico più ampio». L’imprenditore pugliese sottolinea come molti consumatori siano frenati da un pregiudizio sul prezzo, mentre in realtà le ostriche si possono trovare a prezzi molto competitivi nei supermercati.
Tandoi chiede alle istituzioni di sostenere il settore dell’ostricoltura italiana, facilitando gli investimenti e le concessioni demaniali. «Gli allevamenti ostricoli sono altamente sostenibili e contribuiscono a rigenerare gli ecosistemi marini – afferma Tandoi -. Una produzione nazionale più forte ci permetterebbe di soddisfare la domanda interna e di conquistare nuovi mercati all’estero».