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Ucraina, Zelensky: «Pronti a rinunciare alla richiesta di adesione alla Nato in cambio di garanzie di sicurezza»

Adnkronos - Volodymyr Zelensky ha detto di essere pronto a rinunciare alla richiesta di adesione alla Nato in cambio di garanzie di sicurezza da Usa ed Europa. Lo scrive il Financial Times, sottolineando che la mossa appare tesa a far avanzare i negoziati di pace. Parlando con i giornalisti, il presidente ucraino ha sottolineato che…
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Adnkronos – Volodymyr Zelensky ha detto di essere pronto a rinunciare alla richiesta di adesione alla Nato in cambio di garanzie di sicurezza da Usa ed Europa. Lo scrive il Financial Times, sottolineando che la mossa appare tesa a far avanzare i negoziati di pace.

Parlando con i giornalisti, il presidente ucraino ha sottolineato che l’Ucraina richiede di garanzie di sicurezza simili all’articolo 5 della Nato, che contiene la clausola di reciproca protezione per qualsiasi membro sotto attacco.

«Parliamo di garanzie di sicurezza bilaterali tra Ucraina e Stati Uniti, tipo quelle dell’articolo 5, insieme a garanzie di sicurezza per noi dai partner europei e da altri Paesi come Canada, Giappone e altri», avrebbe detto Zelensky in una dichiarazione su una chat di giornalisti, secondo quanto riferisce Ft. «E questo è già un compromesso da parte nostra», ha aggiunto il presidente ucraino che ha anche reso noto di non aver ricevuto una risposta da Washington alla proposta di accordo rivista che Kiev ha inviato questa settimana dopo le consultazioni con i leader europei.

«Il piano certamente non sarà uno che piace a tutti, ci sono molti compromessi in una o nell’altra versione del piano», ha aggiunto.

Per Volodymyr Zelensky «l’unica opzione giusta e possibile» per una vera pace è che «le parti si fermino dove sono e poi si cerchi di risolvere le questioni più ampie attraverso la diplomazia».

Il presidente ucraino ribadisce di «non considerare giusta» la proposta degli Usa che Kiev si ritiri dalla «cintura delle fortezze» delle città nel Donbass che la Russia in anni di guerra non è riuscita a conquistare.

«Se le truppe ucraine si ritirano tra i cinque e dieci chilometri per esempio, allora perché le truppe russe non si devono ritirare nelle zone dei territori occupati della stessa distanza?», ha argomentato Zelensky, sottolineando che «questa è una domanda a cui ancora non c’è risposta, ma è estremamente delicata e importante». E aggiunge: «Noi rimaniamo dove siamo», riferendosi alla proposta di congelare le posizioni attuali delle due parti, concludendo che «questo è precisamente un cessate il fuoco».

Zelensky ha fatto queste dichiarazioni al suo arrivo a Berlino per una due giorni di colloqui con leader europei e inviati di Donald Trump sul piano per mettere fine alla guerra. L’inviato speciale Steve Witkoff e il genero di Trump Jared Kushner sono stati visti questa mattina entrare in un albergo di Berlino, dove sono poi arrivati il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov e il consigliere per la politica estera del cancellerie Friedrich Merz, Gunter Sautter.

Le discussioni in un primo momento saranno a livello di consiglieri e a porte chiuse. È atteso a Berlino anche il generale Usa Alexus Grynkewich, comandante supremo delle forze Nato in Europa.

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