La guerra in Ucraina, da quasi quattro anni, prosegue con una sequenza serrata di sviluppi militari e diplomatici. Kiev ha inviato all’amministrazione Trump la propria contro-proposta al piano di pace statunitense, giudicato troppo favorevole al Cremlino. Fonti ucraine lo definiscono un documento “più avanzato” e pienamente aderente alla visione di Kiev, mentre si attende la reazione della Casa Bianca. Zelensky, intanto, ha discusso della futura ricostruzione del Paese in un incontro virtuale con Jared Kushner, il segretario al Tesoro Scott Bessent e il numero uno di BlackRock, Larry Fink.
Sul fronte militare, la Russia ha scatenato nuovi attacchi contro infrastrutture energetiche: colpite Odessa e Kremenchuk, dove missili e droni hanno provocato incendi senza causare vittime. Kiev risponde ampliando il raggio delle proprie operazioni: l’Sbu rivendica il primo attacco a una piattaforma petrolifera russa nel Mar Caspio, la Filanovsky, bloccando la produzione di oltre venti pozzi; nel Mar Nero, droni ucraini hanno danneggiato gravemente la petroliera Dashan, parte della “flotta ombra” russa.
Mosca denuncia uno degli attacchi con droni più massicci dall’inizio del conflitto: 287 velivoli intercettati, di cui 32 diretti verso la capitale. La difesa aerea ha imposto restrizioni negli aeroporti di Mosca, causando oltre cento cancellazioni e ritardi. Aumenta parallelamente la pressione interna: un tribunale russo ha condannato a 19 anni Yulia Lemeshchenko, accusata di terrorismo e collaborazionismo con i servizi ucraini.
Sul piano politico, Donald Trump afferma di aver avuto “parole forti” con i leader europei, mentre l’Ue tenta di mantenere una linea comune con Kiev e frena il progetto americano di reintegrare la Russia nei mercati globali tramite grandi investimenti privati. La Camera Usa, intanto, approva un bilancio della Difesa da 900 miliardi che limita la possibilità di ridurre le truppe in Europa e garantisce nuovi fondi per l’Ucraina.
Tra bombardamenti, pressioni diplomatiche e una pace ancora lontana, Zelensky tenta una difficile mediazione con un’America divisa e un’Europa in allarme, mentre il Cremlino continua la sua offensiva.
