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Ucraina-Russia, droni su Mosca e attacchi su Kharkiv. Kursk accusa Kiev: «Uccisi 3 civili»

Nuovo attacco con droni da parte dell'Ucraina su Mosca, dove per ore sono stati chiusi i quattro aeroporti della capitale. Il sindaco della città, Sergei Sobyanin, ha riferito che nella notte almeno 19 aerei senza pilota lanciati da Kiev sono state distrutti prima che raggiungessero Mosca «da diverse direzioni».   Alcuni dei rottami sono caduti…
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Nuovo attacco con droni da parte dell’Ucraina su Mosca, dove per ore sono stati chiusi i quattro aeroporti della capitale. Il sindaco della città, Sergei Sobyanin, ha riferito che nella notte almeno 19 aerei senza pilota lanciati da Kiev sono state distrutti prima che raggiungessero Mosca «da diverse direzioni».  

Alcuni dei rottami sono caduti su una delle strade principali che portano alla capitale, ma non si registrano vittime. Tutti e quattro gli aeroporti della capitale russa – Sheremetyevo, Domodedovo, Vnukovo e Zhukovsky – sono rimasti chiusi per diverse ore durante la notte, come comunicato dall’autorità per l’aviazione. Anche i governatori delle regioni russe di Penza e Voronezh hanno riferito di attacchi con droni la scorsa notte. 

Nessun commento da Kiev all’attacco – il secondo in due giorni – mentre il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, ha denunciato un raid russo sulla città, dove ha preso fuoco un edificio residenziale, ma al momento non ci sono notizie di vittime.  

Secondo i media statali russi, le unità di difesa aerea russe hanno abbattuto 105 droni ucraini in tutto il Paese.  

Sono invece almeno tre le persone rimaste uccise nel Kursk in «attacchi» attribuiti agli ucraini. Lo denuncia il governatore di questa regione russa, Alexander Khinshtein, aggiungendo – come riporta la Bbc – che «sette persone sono state trasportate in ospedale». Il governatore riferisce anche attacchi con droni attribuiti agli ucraini che hanno provocato il ferimento di civili nel distretto di Glushkovsky, vicino al confine tra Russia e Ucraina.  

Un attacco russo ha colpito la regione ucraina di Odessa, causando la morte di almeno una persona. Lo ha riferito Oleh Kiper, governatore dell’oblast, precisando che i missili hanno centrato edifici residenziali privati, provocando incendi.  

È stata presa di mira anche la regione nord-orientale ucraina di Kharkiv, a centinaia di chilometri di distanza. Il governatore Oleh Synegubov ha affermato che raid sono stati condotti con 20 droni, con ondate di attacchi per oltre due ore. A seguito dell’aggressione russa, quattro persone sono state ricoverate per «reazioni da stress acuto» e sono scoppiati diversi incendi in molte zone della città. Nel frattempo, nella regione di Dnipropetrovsk, un uomo è rimasto gravemente ferito a seguito di attacchi avvenuti nelle prime ore del mattino. Secondo le autorità ucraine, le forze russe hanno utilizzato droni e missili anticarro. 

La Lituania investirà 1,1 miliardi di euro nel prossimo decennio per rafforzare le difese lungo il confine orientale con Russia e Bielorussia. Lo ha annunciato il ministero della Difesa, spiegando che l’iniziativa è finalizzata a «bloccare e rallentare» una possibile invasione. Circa 800 milioni di euro saranno stanziati per l’acquisto e l’installazione di mine anticarro per scoraggiare potenziali aggressioni. 

Vilnius ha dato priorità alla difesa del corridoio di Suwalki, un tratto strategico che collega la Lituania alla Polonia, ritenuto vitale per il fianco orientale della Nato. A gennaio ha annunciato l’intenzione di aumentare la spesa per la difesa tra il 5% e il 6% del pil all’anno dal 2026 al 2030, a causa della minaccia di un’aggressione russa nella regione. 

Trump: «Tregua di Putin ha valore». Mosca: «Serve incontro»

Dalla pace impossibile tra Ucraina e Russia alle lodi indirette a Vladimir Putin. Donald Trump inverte rotta nel giro di 24 ore e invia il nuovo messaggio conciliante verso il Cremlino. Il presidente degli Stati Uniti, rispondendo alle domande dei media alla Casa Bianca, si esprime sull’imminente entrata in vigore della tregua dichiarata unilateralmente da Mosca. 

«Sembra poco, ma è tanto», dice riferendosi al cessate il fuoco che Putin ha proclamato dall’8 all’11 aprile Tre giorni di stop alle ostilità, per il presidente della Russia una polizza sulla sicurezza della Giornata della Vittoria, con la parata del 9 maggio in programma a Mosca per celebrare gli 80 anni della vittoria sulla Germania nazista. 

Trump non si sofferma sulle motivazioni alla base dell’iniziativa di Putin, la seconda dopo la tregua di 30 ore a Pasqua. Il presidente degli Stati Uniti ‘si sforza’ per vedere un segnale positivo nell’apparente apertura del Cremlino. Nessun riferimento, nella circostanza, alla posizione dell’Ucraina: il presidente Volodymyr Zelensky ha ribadito la disponibilità di una tregua di 30 giorni e non ha attribuito alcun valore all’iniziativa di Putin. La sicurezza dei leader che si recheranno a Mosca il 9 maggio, ha avvertito, è responsabilità di Mosca.

«In questa guerra muoiono 5000 persone a settimana, soldati russi e ucraini. E’ una situazione terribile, abbiamo avuto un presidente che per 3 anni non ha parlato con Putin. E’ una guerra orribile, i numeri reali sono molto più alti di quelli che sentite», ripete Trump riferendosi alle vittime provocate dal conflitto che non sarebbe mai iniziato se lui fosse stato alla Casa Bianca. 

«La Russia vuole fare un accordo, l’Ucraina vuole fare un accordo. Il presidente Putin ha appena annunciato una tregua di tre giorni, non sembra granché ma è molto se si considera da dove siamo partiti», dice Trump. 

Una sola frase sembra indicare un cambiamento evidente rispetto alle dichiarazioni rilasciate all’emittente Nbcnews e trasmesse domenica dal programma ‘Meet the press’: «Forse la pace tra Ucraina e Russia è impossibile, c’è troppo odio» tra Putin e Zelensky. Dalla rassegnazione alla speranza nel giro di 24 ore, in un gioco di dichiarazioni in cui si alternano delusione e ottimismo, annunci e ultimatum: «Quando stiamo per arrivare alla mia deadline – ha detto recentemente il presidente americano – succede qualcosa di positivo». 

In una fisarmonica diplomatica, Trump intanto si confronta con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, altra figura che si è proposta come elemento di mediazione: «Ho avuto un colloquio telefonico molto positivo e produttivo con il presidente della Turchia», si legge in un post su Truth del presidente degli Stati Uniti, che precisa di aver parlato con il leader turco di vari dossier, «compresa la guerra Russia/Ucraina, tutto quanto riguarda la Siria, Gaza e altro. Non vedo l’ora di lavorare con il presidente Erdogan per porre fine alla ridicola, ma mortale, guerra tra Russia e Ucraina – Ora», aggiunge. 

Il vero elemento ‘game changer’, però, è destinato ad essere l’eventuale incontro tra Putin e Trump. Il Cremlino, che nelle ultime settimane si è limitato a dichiarazioni attendiste e vaghe, per la prima volta definisce «»necessario” il faccia a faccia tra i due leader. 

«Riteniamo che per molti versi sia ovviamente necessario un incontro» tra Putin e Trump, che «è sulla bocca di tutti», dice Peskov, portavoce della presidenza russa. Per cui «deve essere preparato e ciò richiede sforzi a diversi livelli di competenza. Ciò richiede contatti continui tra Mosca e Washington, che sono stati avviati e sono attualmente in corso». 

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