Categorie
Attualità Cronaca Italia Politica

Ucraina: nuovi attacchi al gas, vertice Trump-Zelensky e mossa strategica di Putin

La guerra in Ucraina torna a mostrarsi come uno scontro complesso tra diplomazia, energie e attacchi strategici. Da un lato, nuovi attacchi russi alle infrastrutture del gas mettono in difficoltà l’autonomia energetica di Kiev. Dall’altro, l’agenda internazionale si stringe attorno a incontri ad alto rischio: Donald Trump ha confermato una lunga telefonata con Vladimir Putin alla vigilia del vertice con Volodymyr Zelensky sui missili Tomahawk. Intanto, Mosca insiste: boicottare la nostra energia danneggia solo l’Europa — un messaggio rivolto ai paesi che hanno tagliato i legami con il Cremlino.

Attacchi al settore energetico ucraino: emergenza gas e necessità d’importazioni

Una nuova raffica notturna di oltre 300 droni e 37 missili ha preso di mira infrastrutture del gas e dell’elettricità in varie regioni ucraine.  Il gestore statale Naftogaz ha annunciato che sei impianti chiave sono stati colpiti in ottobre, costringendo l’Ucraina a sospendere alcune attività e a contare sempre più su importazioni estere per coprire il fabbisogno interno.

Reuters parla di danni “significativi” al settore del gas ucraino, che aggravano le prospettive energetiche per i mesi freddi.  In risposta, il governo ha annunciato interruzioni di corrente d’emergenza per tutte le regioni, salvo due, al fine di preservare la rete e ridurre il carico sulle infrastrutture danneggiate.

Diplomazia in bilico: Trump, Putin e lo spettro dei Tomahawk

In una svolta diplomatica dalla posta altissima, Trump ha dichiarato che la telefonata con Putin è “ancora in corso, piuttosto lunga”, e che comunicherà in seguito i contenuti.  Il colloquio arriva un giorno prima dell’incontro alla Casa Bianca con Zelensky, dove il tema centrale sarà la potenziale consegna all’Ucraina dei missili da crociera a lungo raggio Tomahawk.

Trump stesso aveva anticipato che potrebbe offrire i Tomahawk a Kiev se Putin non dovesse avviare negoziati seri: una proposta che sa di ultimatum e che rischia di far esplodere la tensione sul piano militare-diplomatico. Nel frattempo, Ucraina e Stati Uniti intensificano i preparativi: Zelensky parte per Washington per sollecitare supporto militare e negoziare contratti con aziende di difesa americane.

Putin risponde: energia come arma strategica, Europa sotto pressione

Il presidente russo ha ribadito oggi che l’autosabotaggio europeo nel rifiutare l’energia russa danneggia principalmente i partner europei, non la Russia. Ha affermato che le esportazioni di gas sono diminuite per effetto delle sanzioni, ma hanno saputo poi riprendersi, orientandosi verso nuovi mercati “responsabili”.  Putin ha delineato un disegno di riassetto globale dell’architettura energetica, in cui la Russia si posizionerebbe come fornitore centrale di paesi che agiscono “in base ai propri interessi”.

Sul fronte occidentale, la Commissione UE ha avanzato quattro progetti “di punta” per rafforzare la difesa europea — tra cui sistemi anti-drone, un “flank watch” sui confini orientali, uno scudo aereo e uno spaziale.  Queste iniziative coincidono con la spinta del Parlamento europeo a far decadere i contratti energetici con la Russia già dal 2027, anziché dal 2028.

Tra tensioni e contromosse: il teatro bellico si estende

Sul fronte militare, Kiev avrebbe colpito un’altra raffineria in territorio russo, parte della strategia di attacco sulle linee logistiche del Cremlino.  Mosca, da parte sua, ha dichiarato di aver sferrato un grande attacco notturno contro impianti del gas ucraino come ritorsione, affermando che queste infrastrutture sostengono la macchina di guerra di Kiev.

Inoltre, il Cremlino ha riferito che circa 84mila persone nella regione di Kherson controllata dai russi sono rimaste senza elettricità a causa dei recenti attacchi ucraini alle reti elettriche.

Prospettive e punto d’equilibrio

Con l’equilibrio in bilico, dopo 1331 giorni di conflitto si evidenzia come la guerra non sia solo fatta di fronti e battaglie, ma di trasmissioni di energia, pressioni diplomatiche e scelte strategiche. L’iniziativa russa sugli attacchi energetici sembra voler aggravare le difficoltà interne ucraine in vista dell’inverno, mentre gli Stati Uniti e l’Europa cercano di consolidare armi e strategie. Il confronto diretto tra Trump e Putin, inserito nel quadro dell’incontro con Zelensky, appare cruciale: da esso potrebbe dipendere non solo il destino del conflitto, ma quello delle relazioni internazionali in Europa nei prossimi mesi.

Lascia un commento Annulla risposta

Exit mobile version