Nuova ondata di raid russi nella notte in Ucraina, con attacchi di droni che hanno colpito le regioni di Chernihiv, Okhtyrka e Dnipropetrovsk, causando un morto e diversi feriti, tra cui bambini. A Chernihiv un drone si è schiantato vicino a un condominio, ferendo tre persone e innescando un incendio. Nelle stesse ore, Mosca ha annunciato di aver abbattuto 67 droni ucraini in diverse regioni della Federazione.
Mentre la situazione sul campo resta tesa, continua anche la battaglia diplomatica. Il presidente Volodymyr Zelensky riceve oggi a Bruxelles Mark Rutte, Ursula von der Leyen e António Costa, dopo una serie di colloqui a Londra con i leader britannico, Starmer, francese, Macron e tedesco, Merz. L’obiettivo è compattare il fronte europeo mentre cresce la pressione degli Stati Uniti affinché Kiev prenda in considerazione il piano di pace negoziato dall’amministrazione Trump.
I negoziati
Secondo fonti vicine ai negoziati, la questione territoriale nel Donbass resta il nodo più difficile: Mosca pretende il ritiro ucraino dalle zone ancora sotto controllo di Kiev, richiesta che il presidente Zelensky definisce “inaccettabile” e su cui “non esiste una visione comune” tra Ucraina, Russia e Stati Uniti.
Intanto, a Londra, il team negoziale guidato da Rustem Umerov presenterà a Zelensky tutti i documenti ricevuti dagli americani, mentre in Europa cresce il dibattito sulla nuova strategia di sicurezza statunitense, accusata da Berlino di non considerare più la Russia una minaccia.
Sul fronte del sostegno militare, i Paesi Bassi hanno annunciato nuovi fondi – altri 815 milioni di dollari in aiuti all’Ucraina per il 2026 – e si rafforza il fronte europeo favorevole all’uso dei profitti degli asset russi congelati per finanziare la difesa ucraina.
In attesa dei nuovi incontri, Zelensky ribadisce: «Alcuni elementi del piano richiedono ulteriori discussioni. L’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza reali. Vogliamo una pace giusta e duratura, non un accordo imposto».