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Ucraina, A Sumy la strage delle Palme: i missili russi fanno 35 vittime, tra loro 7 bambini

Gli attacchi russi sull’Ucraina non si fermano nemmeno nella domenica delle Palme, festeggiata da quest’anno dai fedeli ucraini nello stesso giorno di quello di rito cattolico. Questa volta, dopo la città natale del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, Kryvyj Rih, colpita lo scorso 4 aprile, a farne le spese è stata la città di Sumy, nel…

Gli attacchi russi sull’Ucraina non si fermano nemmeno nella domenica delle Palme, festeggiata da quest’anno dai fedeli ucraini nello stesso giorno di quello di rito cattolico. Questa volta, dopo la città natale del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, Kryvyj Rih, colpita lo scorso 4 aprile, a farne le spese è stata la città di Sumy, nel nordest del Paese, a 50 chilometri dal confine con la Russia, colpita dai missili balistici russi Iskander M/KN 23 nel suo quartiere centrale. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 35 morti e di 117 feriti, tra cui 15 bambini, come rivelato dal ministro degli Interni ucraino, Igor Klymenko. Il capo dell’intelligence di Kiev, Kyrylo Dudanov, su Telegram, ha denunciato quello che ha definito «l’ennesimo crimine di guerra commesso dalla Russia, che ha ucciso decine di civili che andavano in chiesa per la domenica delle Palme, mentre altri stavano tornando a casa».

Un attacco pensato

Da più parti è stato evidenziato come l’attacco russo sembri esser stato deliberatamente pensato per colpire più vittime civili possibili, vista la dinamica dell’evento. «È successo quando c’era molta gente per le strade», hanno riferito e confermato i soccorritori impegnati nelle operazioni di soccorso. Per tutto il pomeriggio di ieri sui social si sono rincorse le immagini e i video dei corpi disseminati per terra, tra detriti, calcinacci e automobili in fiamme. Tra i tanti è diventato virale, però, uno in particolare, quello in cui una bambina, di un’età compresa tra 3 e 4 anni, con il volto sanguinante ha gridato alla sua mamma: «Mi hanno colpita!». Un urlo ha cui poi ha fatto seguito il gesto amorevole della madre, che ha cercato di pulirle dalle lacrime e dal sangue il volto. Ma non è l’unico sparso per il web e i social. In un altro video, della durata di pochi secondi, viene mostrato l’istante in cui uno dei missili russi è esploso sulla città provocando la distruzione. «È necessario porre fine agli attacchi contro le aree civili, i bambini hanno bisogno di protezione e di pace», ha ribadito l’Unicef, soffermandosi sulle immagini strazianti dei bambini vittime «di un altro attacco mortale».

La risposta dell’esercito

Come confermato dall’esercito ucraino gli attacchi non resteranno senza risposta, nonostante i ripetuti tentativi di cessate il fuoco portati avanti dagli Stati Uniti nelle scorse settimane. «La Russia dimostra ancora una volta di non cercare la pace, il suo obiettivo è seminare il terrore – ha scritto in un comunicato – Ma non troverà altro che la nostra furia e una risposta inevitabile, la nostra reazione sarà dura. Distruggeremo gli occupanti, le loro installazioni militari, le loro armi e i loro equipaggiamenti. Ovunque si trovino. I crimini di guerra russi non cadranno in prescrizione. I responsabili dovranno essere chiamati a risponderne davanti alla giustizia».

La ripresa delle trattative

Intanto, come ha reso noto Cnn Turk, i prossimi negoziati tra Russia e Ucraina sulla sicurezza della navigazione nel Mar Nero, si svolgeranno ad Ankara, domani e mercoledì. Le trattative per una tregua marittima saranno ospitate all’interno del quartier generale della marina turca nella Capitale e riprenderanno dalle discussioni intorno alla serie di condizioni avanzate da Mosca alla controparte Usa.

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