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Turismo, in Italia la differenza la fanno gli stranieri: cala la domanda interna

L’estate 2025 segna una ripresa per il turismo italiano, trainata dalla crescente presenza di visitatori stranieri, mentre la domanda interna continua a calare. Secondo l’indagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro studi turistici di Firenze su un campione di 1.412 imprenditori della ricettività, il trimestre estivo si chiude con una sostanziale stabilità (+0,2%), registrando oltre…
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L’estate 2025 segna una ripresa per il turismo italiano, trainata dalla crescente presenza di visitatori stranieri, mentre la domanda interna continua a calare. Secondo l’indagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro studi turistici di Firenze su un campione di 1.412 imprenditori della ricettività, il trimestre estivo si chiude con una sostanziale stabilità (+0,2%), registrando oltre 215,1 milioni di pernottamenti.

Tuttavia, il calo della domanda italiana (-2,5%) ha pesato soprattutto sulle località marine e sulle città d’arte, mentre le destinazioni montane, di campagna e dei laghi hanno beneficiato di un incremento significativo della componente straniera.

Bene a giugno

I dati di giugno sono stati incoraggianti, con una ripresa del mercato nella seconda metà di agosto. La flessione della domanda italiana, stimata al -2,5%, riflette un cambiamento nelle abitudini di vacanza, con sempre più italiani che scelgono destinazioni estere o distribuiscono le ferie lungo tutta la stagione estiva. Al contrario, la componente straniera ha registrato una crescita del +2,8%, con un aumento più marcato nel settore alberghiero (+3,7%) rispetto all’extralberghiero (+1,9%).

Mare e città d’arte

Le località marine hanno sofferto una flessione del -1,2%, con un calo degli italiani (-3,9%) non compensato dall’aumento degli stranieri (+2,1%). Anche le città e i centri d’arte hanno registrato una leggera flessione (-0,5%), nonostante la stabilità della domanda internazionale (+0,3%). In controtendenza, le aree di campagna/collina (+3,3%), laghi (+3,2%) e montagna (+3%) hanno mostrato risultati positivi, grazie alla forte crescita della componente straniera. Le località termali (+2,7%) e quelle ad “altro interesse” (+1,6%) hanno beneficiato di un incremento degli stranieri, mentre la domanda italiana è rimasta stabile o in calo.

Centrosud in flessione

Dal punto di vista geografico, le regioni del Nord Ovest (+1,6%) e Nord Est (+0,7%) hanno registrato performance positive, trainate dalla vicinanza ai mercati stranieri limitrofi e dai buoni risultati delle aree montane e lacustri. Al contrario, il Centro (-0,3%) e il Sud-Isole (-0,7%) hanno mostrato una leggera flessione, mantenendo comunque valori vicini a quelli del 2024.

I mercati stranieri più dinamici sono stati quelli europei, con Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio e Svizzera in forte crescita. Anche i Paesi Scandinavi, Regno Unito, Spagna, Ungheria, Brasile, Canada e Paesi Baltici hanno registrato un aumento, mentre Germania, Giappone e Stati Uniti hanno mostrato una flessione. Il mercato cinese, indiano, coreano e australiano è rimasto stabile.
Un elemento di novità è rappresentato dalle oltre 607 mila strutture di locazioni turistiche registrate nel 2025, che hanno contribuito a modificare il panorama dell’accoglienza.

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