Turchia, vincono le opposizioni: Erdogan sconfitto nelle grandi città

Il maggior partito di opposizione in Turchia a livello nazionale, il Chp, ha raggiunto il maggior numero di consensi alle elezioni amministrative, con il 37,7%. Si tratta di un risultato storico per il Paese: per la prima volta è stata battuta la formazione politica che fa capo al presidente Recep Tayyip Erdogan, l’Akp, che ha ottenuto il 35,4%, segnando uno dei risultati più bassi della sua storia politica. A certificarlo sono i dati degli spogli pubblicati dalla tv di Stato Trt, con oltre il 99% delle schede scrutinate, mentre i risultati saranno ufficialmente confermati nei prossimi giorni dal Consiglio Elettorale supremo di Turchia (Ysk).

I sindaci del Chp hanno vinto nelle cinque città più grandi del Paese, tra cui Istanbul e la capitale Ankara. «Il voto segna un momento cruciale non solo per Istanbul ma per la democrazia stessa. Mentre celebriamo la nostra vittoria, mandiamo al mondo un messaggio: è finito il declino della democrazia – ha affermato il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, dopo avere sconfitto il candidato sostenuto dal presidente Erdogan – , ottenendo più del 51% dei consensi».

Definendo il risultato di Istanbul come «un faro di speranza e una testimonianza della resilienza dei valori democratici contro il crescente autoritarismo», Imamoglu ha affermato sui social che nella vittoria dell’opposizione «c’è l’eco dello spirito della fondazione della nostra Repubblica da parte di Mustafa Kemal Ataturk». Mentre i risultati non erano ancora definitivi, durante la notte tra domenica e lunedì, in molti quartieri di Istanbul i sostenitori del Chp hanno festeggiato la vittoria con fuochi d’artificio, musica e sfilando con bandiere turche.

Il partito di Erdogan si è dimostrato ancora forte in parte dell’Anatolia centrale, pur perdendo diverse province nella regione, storicamente la sua roccaforte, sia a favore del Chp ma anche a causa delle vittorie dell’islamista Yeniden Refah Partisi e del partito di estrema destra nazionalista Mhp, formazioni che alle presidenziali dello scorso anno sostenevano Erdogan.

Il partito filocurdo e di sinistra Dem ha ottenuto un ottimo risultato nel sud-est, al confine con Siria e Turchia, aumentando il numero dei suoi voti e delle province conquistate, rispetto a cinque anni fa. Secondo quando affermato dal Consiglio elettorale turco, l’affluenza è stata del 78,7%, in calo rispetto alle amministrative di 5 anni fa, nelle quali aveva votato l’84,6% degli aventi diritto, e anche rispetto alle presidenziali dello scorso anno, quando la partecipazione aveva sfiorato il 90%.

«Purtroppo non abbiamo potuto ottenere il risultato che volevamo alle elezioni – ha dichiarato a poche ore dal risultato elettorale Erdogan, durante un discorso dalla sede del suo partito Akp ad Ankara, trasmesso dalla tv di Stato – Se Dio vuole, continueremo il nostro percorso vincendo».
Messaggi di soddisfazione per il risultato delle amministrative sono arrivati anche da diversi esponenti della società civile e del mondo della cultura turco.

«Sono felice dei risultati alle elezioni di ieri. Gli elettori secolari, democratici e pro europei della Turchia hanno passato ieri una buona notte. Questa è una reazione alla grave cattiva gestione dell’economia, e alla crescente povertà della popolazione», ha spiegato lo scrittore premio Nobel Orhan Pamuk.

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