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Guerra Russia-Ucraina, Trump chiede a Putin di fermare i combattimenti nel Kursk

Sull’ipotesi di tregua tra Ucraina e Russia continuano i rimpalli tra Putin e Trump, non ancora produttivi, o quasi. Un post del presidente americano sul social Truth ha destato curiosità in un primo momento. «Abbiamo avuto delle discussioni molto buone e produttive ieri con Vladimir Putin e ci sono ottime possibilità che questa orribile e sanguinosa guerra possa finalmente giungere alla fine», ha scritto Trump, facendo pensare a uno scambio telefonico tra i due, come auspicato dal capo del Cremlino. Una telefonata che, però, non c’è ancora stata, come chiarito dalla portavoce della Casa Bianca: «È stato Witkoff a parlare con Putin, non Trump».

La richiesta di Trump

Chiarito il malinteso, Trump in un altro post ha chiesto al leader russo di fermare il massacro delle truppe ucraine. Una richiesta, stranamente fatta sul web e non per vie diplomatiche, che è stata accolta da Putin, che garantirà la vita a chi si arrenderà. «In questo momento migliaia di truppe ucraine sono completamente circondate dall’esercito russo, in una posizione difficile – ha scritto Trump – Ho chiesto con forza al presidente Putin che le loro vite vengano risparmiate, sarebbe un massacro orribile».

Il botta e risposta a distanza tra i due leader è culminato nelle parole cordiali di Putin nei confronti della nuova amministrazione Usa «che sta facendo di tutto per ripristinare almeno qualcosa di ciò che è stato praticamente ridotto a zero e distrutto dalla precedente amministrazione americana». Non proprio sulla stessa linea di pensiero il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in particolare sulle parole di Trump riguardo a un possibile accerchiamento delle truppe ucraine nel Kursk. Poi tornando alla tregua ha criticato la scelta del Cremlino di continuare il tira e molla.

«Putin sta facendo tutto il possibile per sabotare la diplomazia – ha scritto su X – ponendo condizioni estremamente difficili e inaccettabili, anche prima di un cessate il fuoco». Zelensky, intanto, nelle scorse ore, ha parlato con il Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin. Dopo gli auguri di pronta guarigione ha ricordato l’impegno del Vaticano non solo per le preghiere per la causa ucraina, ma anche per l’impegno nel facilitare il ritorno dei bambini deportati illegalmente in Russia.

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