Tra infortuni e trionfi Goggia si ferma ancora. Una caduta in allenamento frena la sciatrice bergamasca

Stavolta la colpa è di una brutta caduta nel corso di un allenamento di gigante che si teneva sulla pista Casola di Pontedilegno, una inforcata con la gamba destra in una porta che girava verso destra. Subito si è temuto il peggio, anche se ancora non c’era l’ufficialità di un referto arrivato poco più tardi. Trasportata in elicottero a Milano per gli accertamenti di rito, Sofia Goggia è stata sottoposta presso la Clinica La Madonnina di Milano ad una Tac e a una risonanza magnetica che hanno evidenziato una frattura della tibia e del malleolo tibiale della gamba destra.

Inevitabile l’intervento chirurgico avvenuto nello stesso pomeriggio per la riduzione delle fratture stesse. Effettuata dal dottor Andrea Panzeri, presidente della Commissione Medica Fisi, in collaborazione con il dottor Riccardo Accetta, responsabile dell’UO di Traumatologia dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, l’operazione sarà seguita da un periodo di riposo e scarico di circa quaranta giorni per poi cominciare la parte più attiva della fisioterapia, che avrà comunque inizio già nei prossimi giorni. La campionessa lombarda chiude così in anticipo una stagione di Coppa del Mondo fin qui più che positiva.

In testa alla classifica di discesa, si era aggiudicata il superG di St. Moritz e la libera di Altenmarkt-Zauchensee. Per fortuna, in questo 2024 non c’è il Mondiale: per Goggia, ora, l’obiettivo principale resta l’Olimpiade casalinga di Milano-Cortina 2026. «Un altro infortunio che interrompe la mia rincorsa ad una nuova Coppa del mondo di discesa – le parole di Sofia prima di entrare in sala operatoria – ma anche stavolta saprò rialzarmi». Il dottor Panzeri assicura che «di testa è arrivata più consapevole di essersi fatta male. Non ha avuto un crollo psicologico come quello prima delle Olimpiadi. L’ho vista arrabbiata ma tranquilla, non ha mai mollato un secondo. Ovviamente la stagione è finita, la rivedremo in pista all’inizio della prossima. Ci vogliono pazienza e forza».

«Dispiace sempre quando si fa male un atleta – ha commentato invece Flavio Roda, presidente Fisi – Sofia, in particolare era in un momento molto positivo: forte nella velocità e migliorata anche in gigante. È un vero peccato, questo infortunio. Speriamo si risolva nel miglior modo possibile». Tanti gli infortuni che hanno ostacolato il percorso dell’azzurra. A febbraio 2012 riporta lo stiramento dei legamenti collaterali di entrambe le ginocchia e la frattura del piatto tibiale. A dicembre 2013, durante la discesa libera di Lake Louise, si infortuna al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: operata, deve concludere anzitempo la stagione.

A gennaio 2015 una cisti nel ginocchio sinistro la costringe a chiudere anzitempo il suo inverno agonistico. A ottobre 2018 frattura del malleolo peroneale e addio prima parte della stagione. A febbraio 2020 frattura scomposta del radio sinistro cadendo nel superG di Garmisch-Partenkirchen e, in pratica, stop a un’annata già ridotta a causa della pandemia di Covid-19. A gennaio 2021 trauma distorsivo-contusivo al ginocchio destro mentre percorreva una pista turistica di Garmisch-Partenkirchen e niente Mondiali di Cortina d’Ampezzo. La contabilità degli infortuni di Sofia Goggia, al netto dei problemi al ginocchio patiti quando militava in Coppa Europa, fa capire quanto la fuoriclasse azzurra sia ormai abituata a fare i conti con la cattiva sorte. E così, a 31 anni, la finanziera bergamasca, campionessa olimpica nella discesa a Pyeongchang 2018, vincitrice di quattro Coppette di libera e di due medaglie mondiali, si ritrova ancora a penare per un infortunio.

La sciatrice, nella giornata di venerdì, è stata dimessa dalla clinica La Madonnina di Milano, dove era stata operata il lunedì per l’intervento di riduzione della frattura articolare scomposta pluriframmentaria del pilone tibiale destro, rimediata nel corso di un allenamento di gigante a Pontedilegno. Il decorso post operatorio procede regolarmente e la finanziera bergamasca, che ha cominciato nei giorni scorsi la fase passiva di fisioterapia, proseguirà a casa la riabilitazione in accordo con la Commissione Medica Fisi.

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