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Terremoto in Myanmar e Thailandia, nuove scosse: almeno 2mila morti. Si continua a scavare

Altre due scosse di terremoto nelle ultime ore in Myanmar. Dopo la prima di venerdì alle 10.20 locali, magnitudo 7.7, l'istituto geosismico americano ha registrato un nuovo sisma di magnitudo 5.1 nelle vicinanze della capitale Naypyidaw a una profondità di 10 km, preceduta di circa 9 ore da una di 4.2 a Shwebo, circa 70…

Altre due scosse di terremoto nelle ultime ore in Myanmar. Dopo la prima di venerdì alle 10.20 locali, magnitudo 7.7, l’istituto geosismico americano ha registrato un nuovo sisma di magnitudo 5.1 nelle vicinanze della capitale Naypyidaw a una profondità di 10 km, preceduta di circa 9 ore da una di 4.2 a Shwebo, circa 70 km a nord di Mandalay. 

Il più recente bilancio dopo la prima forte scossa di terremoto in Myanmar e Thailandia parla di 1.644 morti, 3.408 feriti e 139 dispersi. Secondo le stime dello United States Geological Survey (Usgs), le vittime potrebbero toccare le 10mila. Cina e Russia inviano squadre di soccorso. In Myanmar si continua a scavare senza sosta tra le macerie, alla ricerca di superstiti ma, più spesso, di corpi senza vita.

Il terremoto in Myanmar e Thailandia ha costretto alla chiusura anche l’aeroporto principale della capitale birmana Naypyitaw, e quello di Mandalay. Nel primo, il sisma ha provocato il crollo della torre di controllo in cui sono morti un controllore del traffico aereo, tre assistenti, il figlio di due anni di una delle assistenti e un ufficiale dell’intelligence militare. A Mandalay, invece, le attrezzature aeronautiche hanno subito grossi danni. I sistemi radar sono fuori uso in entrambi gli scali. A Bangkok è salito a 18 morti il bilancio delle vittime dopo il crollo di una torre di 30 piani in costruzione. I feriti a Bangkok sono 32. Risultano ancora più di 80 persone disperse, la maggior parte delle quali sepolte nel in un quartiere della capitale thailandese.

Terremoto Bangkok: impresa italo-thailandese coinvolta nella costruzione del grattacielo crollato

È coinvolta anche un’impresa italo-thailandese nella costruzione del grattacielo di Bangkok, in Thailandia, crollato durante il terremoto di venerdì. Si tratta della Italian-Thai Development Plc in joint venture con China Railway No.10 Engineering Group, che opera sotto la statale China Railway Engineering Corporation (CREC), una delle più grandi società di ingegneria e costruzione al mondo. 

A riportarlo è il Bangkok Post che riferisce come tutti i post dell’azienda riguardanti l’edificio siano stati cancellati, nonostante lo scheletro della struttura sia stato completato il 31 marzo dell’anno scorso. L’Italian-Thai Development Plc è stata fondata nel 1958 come ‘Sviluppo Italo-Thailandese’ da Chaijudh Karnasuta e Giorgio Berlingieri. È quotata alla Borsa delle Thailandia dal 1994. Sulla costruzione dell’edificio e sul suo crollo è stata aperta un’indagine.

In aggiornamento.

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