Nel 2023, l’Italia ha il più alto tasso di motorizzazione dell’Unione Europea: sono 694 le autovetture per 1.000 abitanti, contro le 571 della media Ue. Il tasso continua a crescere in media dell’1,3% l’anno dal 2018, una plusvalenza superiore a Germania +0,7%, Spagna +0,4% e Francia +0,3%.
Lo rileva l’Istat, segnalando anche che la transizione verso le auto meno inquinanti è lenta: nel 2023 le ibride sono solo il 6,9% del totale nei Comuni capoluogo (più del 10% solo a Varese, Milano e Bologna) e le elettriche appena lo 0,6% (più dell’1% soltanto a Milano, Bergamo, Brescia, Bolzano e Trento).
Le più numerose sono ancora le auto a benzina (47,4%, in calo di 0,8 punti l’anno dal 2015). Il declino è ancora più lento per le auto a gasolio (35,2%, -0,3 punti l’anno dal 2015).
La percentuale di auto a gasolio rimane sensibilmente più alta nei capoluoghi del Mezzogiorno (41,7%, contro 31,4% del Nord e 33,8% del Centro) e nelle città medio-piccole: il 38,9% nei capoluoghi di provincia, contro il 31,4% dei capoluoghi metropolitani.
Le autovetture a basse emissioni rappresentano, nel 2023, il 17,4% del totale nei comuni capoluogo (circa 2 punti in più dell’anno precedente e più del doppio rispetto al 2015). Anche in questo caso si osserva una distanza significativa tra le città del Mezzogiorno (12,5%) e quelle del Centro-Nord (rispettivamente 19,3% e 19,8%), ma non tra capoluoghi metropolitani e capoluoghi di provincia (17,6 e 17,3%).
La diffusione delle auto a basse emissioni ha avuto un’accelerazione solo a partire dal 2019, grazie soprattutto al contributo delle ibride, ma la componente più numerosa di questo segmento è ancora quella delle auto a gas e bi-fuel (9,9%), appartenenti alla categoria dei veicoli a combustibili fossili.
La quota complessiva di autovetture a basse emissioni supera il 25% in 11 città del Centro-nord, tra cui Bologna, e raggiunge il massimo a Macerata (28,8%). L’Istat sottolinea quindi che l’indice del potenziale inquinante presenta negli ultimi anni una tendenza decrescente, passando, dal 2018 al 2023, da 138,1 a 110,7 nell’insieme dei comuni capoluogo.