Una massiccia intrusione di pulviscolo sahariano sta interessando in questi giorni il Mediterraneo centrale e, in particolare, l’Italia meridionale, causando un sensibile aumento della concentrazione di PM10 nell’atmosfera e tingendo i cieli di tonalità giallastre.
Come evidenzia una mappa elaborata dal servizio europeo Copernicus, le aree più colpite presentano elevate concentrazioni di particelle sottili (PM10), con valori che raggiungono anche i 120 microgrammi per metro cubo [µg/m³], indicati sulla mappa con colori che variano dal giallo al rosso scuro.
Cosa succederà?
Il fenomeno è dovuto a specifiche configurazioni meteorologiche, come promontori subtropicali o depressioni nordafricane, che favoriscono il sollevamento di ingenti quantità di sabbia dal deserto del Sahara e il loro trasporto verso nord ad opera dei venti meridionali.
Oltre all’impatto visivo, con cieli che assumono un aspetto lattiginoso, la presenza di queste polveri contribuisce significativamente al peggioramento della qualità dell’aria. In diverse zone del Sud Italia, i livelli di PM10 hanno superato i 100 µg/m³, ben oltre le soglie raccomandate per la tutela della salute.
L’alta concentrazione di polveri sahariane nell’aria può rappresentare un rischio, soprattutto per le categorie più vulnerabili come bambini, anziani e persone con preesistenti patologie respiratorie. Gli esperti raccomandano, in queste giornate, di limitare l’attività fisica all’aperto e di monitorare attentamente la situazione, in attesa che le condizioni atmosferiche cambino e favoriscano la dispersione delle particelle in sospensione.
