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Stupri virtuali, tante denunce sul Metaverso: «È successo così in fretta che ho avuto una specie di dissociazione»

L’avatar di una ricercatrice di 21 anni è stato aggredito sessualmente sulla piattaforma di realtà virtuale Horizon Worlds di proprietà di Meta. A riportare la notizia è SumOfUs, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di responsabilità aziendale, per la quale la vittima stava lavorando. Secondo la ricostruzione contenuta nel rapporto di SumOfUs, la…

L’avatar di una ricercatrice di 21 anni è stato aggredito sessualmente sulla piattaforma di realtà virtuale Horizon Worlds di proprietà di Meta. A riportare la notizia è SumOfUs, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di responsabilità aziendale, per la quale la vittima stava lavorando.

Secondo la ricostruzione contenuta nel rapporto di SumOfUs, la ricercatrice «è stata condotta in una stanza privata durante una festa dove è stata violentata da un utente mentre un altro nella stanza guardava e faceva girare una bottiglia di vodka».

L’organizzazione ha inoltre reso disponibile un filmato che contiene un estratto utile a capire il set e le dinamiche dell’accaduto. L’avatar della ricercatrice non è visibile dal momento che la scena viene ripresa dalla sua prospettiva.

«È successo così in fretta che ho avuto una specie di dissociazione. Una parte del mio cervello si chiedeva cosa diavolo stesse accadendo, un’altra parte pensava “non è un vero corpo” e un’altra parte ancora pensava che tutto questo fosse di interesse per la ricerca», ha dichiarato la ragazza.

Non è la sola a essere stata vittima di episodi come questo. L’anno scorso Nina Jane Patel ha raccontato su Medium di aver subito uno «stupro virtuale di gruppo» da parte di 3-4 avatar maschili 60 secondi dopo essere entrata nella piattaforma. «Un’esperienza orribile avvenuta così in fretta e prima ancora che potessi pensare di mettere in atto una barriera di sicurezza. Mi sono pietrificata. Era surreale. È stato un incubo», ha scritto.
Anche se si tratta di manifestazioni virtuali, nondimeno possono risultare traumatiche. «È importante lo stesso, ha comunque un impatto reale sugli utenti», sostiene la direttrice delle campagne di SumOfUs Vicky Wyatt.

In seguito a diverse segnalazioni, Meta ha introdotto una serie di misure allo scopo di tutelare i diritti e la sicurezza degli utenti. Una di queste è Confine personale, un limite spaziale che impedisce agli avatar di trovarsi entro una certa distanza l’uno dall’altro.

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